Lancio storico dalla base Nasa di Cape Canaveral, in Florida, dove, per la prima volta, l’azienda spaziale privata americana SpaceX di Elon Musk, il patron della Tesla, ha rimandato nello Spazio un razzo Falcon 9 “riciclato”. Si tratta di una pietra miliare nella cosiddetta Space economy, che dà corpo alla sfida per ridurre i costi delle missioni spaziali che vede in prima linea diverse aziende private nonché la stessa Nasa.
Il primo stadio del razzo poi è riatterrato, per la seconda volta nella sua vita operativa, sulla piattaforma galleggiante “Of Course I Still Love You” nelle acque dell’Oceano Atlantico. Il Falcon 9 ha messo in orbita l’Ses-10, un satellite di una agenzia lussemburghese che servirà a portare frequenze Tv nei Caraibi e in alcune aree del centro e del sud America, costruito in Francia e nel Regno Unito dall’azienda aerospaziale europea Airbus. “È un giorno incredibile per l’industria spaziale – ha commentato Musk subito dopo il successo del lancio – significa che ora è possibile far volare e riutilizzare in più missioni uno stesso booster, che rappresenta la parte più costosa di un razzo. È una grande rivoluzione nel volo spaziale”. Il primo volo del Falcon 9 “riciclato” era avvenuto nell’aprile del 2016, per mettere in orbita una navetta cargo Dragon diretta alla Stazione spaziale internazionale. La parte inferiore del razzo era ritornata sulla piattaforma di raccolta e, dopo 11 mesi di analisi e controlli, il team di SpaceX ha stabilito che il razzo fosse pronto per la sua seconda missione.