Nasce al Civico di Palermo polo malattie oncoginecologiche
Nasce a Palermo all’interno dell’azienda ospedaliera Arnas Civico il primo centro d’eccellenza chirurgica del Mezzogiorno dedicato alla cura delle malattie onco-ginecologiche, realizzato in collaborazione con l’ateneo palermitano. L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa a Palermo nel nuovo Padiglione oncologico Maurizio Ascoli del nosocomio, in occasione della prima giornata nazionale della salute della donna promossa dal ministero della Salute. L’attività del reparto – dotato di 140 posti letto e articolato in un dipartimento funzionale ad intensità di cura, con una moderna piastra operatoria, terapia intensiva e radioterapia d’avanguardia -, guidata dal docente universitario di ginecologia oncologica a Palermo Vito Chiantera, sarà focalizzata sul trattamento mini-invasivo delle neoplasie ginecologiche con l’ausilio di innovative tecniche endoscopiche, tecnologia 3D e robotica, attraverso un percorso diagnostico terapeutico integrato grazie alla collaborazione con l’ateneo del capoluogo siciliano . “Attraverso questo sistema di assistenza integrata delle competenze – ha detto il direttore generale dell’Arnas Civico Giovanni Migliore in conferenza stampa – assicuriamo il miglior livello di cura attraverso un percorso integrato tra due aziende: il Civico e l’università, in un’ottica di spending review“. Il rettore dell’ateneo palermitano Fabrizio Micari ha aggiunto: “finora solo il 4% delle donne con questo genere di patologia restava a Palermo per curarsi, attraverso questa iniziativa coniughiamo l’eccellenza umana con quella tecnologica”. “Si tratta – ha detto – anche di una opportunità per i medici delle scuole di specializzazione di ginecologia, oncologia e chirurgia che potranno fare stage nella struttura”. L’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi ha aggiunto: “registro un cambio di clima nel sistema sanitario regionale, e una maggiore interazione con i rappresentanti del mondo accademico che è indispensabile per elevare il profilo dell’offerta sanitaria regionale pubblica”.