Nasce Alternativa c’è, gli ex M5S: noi opposizione senza leader

Nasce Alternativa c’è, gli ex M5S: noi opposizione senza leader
Andrea Colletti
2 marzo 2021

Un’associazione, un blog e una piattaforma per condividere contenuti e iniziative con gli iscritti. Sembra il M5S-Rousseau ma è Alternativa c’è, la componente parlamentare del gruppo Misto formata da alcuni espulsi del Movimento 5 stelle dopo la spaccatura sulla fiducia al governo Draghi, con la speranza di diventare gruppo sia alla Camera che al Senato e, in prospettiva, un partito. A breve, spiega una fonte parlamentare, Ac si doterà di questi strumenti: “Facciamo una videoconferenza al giorno, l’Italia è piena di gruppi di attivisti furiosi con il Movimento 5 stelle, lavoreremo con loro per cercare di costruire una realtà nuova”.

La nascente forza politica è stata presentata stamattina in una conferenza stampa a Montecitorio: “Non esiste paese al mondo in cui tutte le forze politiche sono in maggioranza, l’esistenza dell’opposizione permette di veicolare il dissenso che c’è nella società italiana ed è quindi fondamentale per la democrazia”, ha spiegato il portavoce Andrea Colletti. Ufficialmente il nuovo movimento nega di voler fare riferimento alla figura di Alessandro Di Battista, il più noto fra gli esponenti del M5S ad aver lasciato in polemica con la scelta di sostegno all’ex presidente della Bce. “Non abbiamo bisogno di leader – ha precisato Colletti – lui si dà molto da fare, noi siamo aperti verso tutti coloro che si ritrovano in questo manifesto, si chiamino Di Battista o in un altro modo e vogliamo perseguire questi obiettivi dentro e fuori il Parlamento”.

Leggi anche:
La Russia alza la tensione: il missile Oreshnik e la minaccia all’Europa

Alternativa c’è potrebbe svolgere un ruolo non marginale, vista l’esiguità delle forze oggi collocate all’opposizione, ma per aspirare a ruoli di maggiore visibilità (come le presidenze “di garanzia” del Copasir e della Vigilanza Rai) dovrebbe arrivare alla massa critica necessaria di venti deputati – ne ha tredici per ora – e dieci senatori – ne ha sei – per formare i gruppi. Al Senato serve l’ok della Giunta per il Regolamento, ma c’è l’accordo con Ignazio Messina, ultimo titolare del simbolo di Italia dei Valori. Un simbolo presente alle elezioni è necessario per regolamento a palazzo Madama per poter avere il riconoscimento di gruppo o di componente. “Questa cosa di Conte però non ci aiuta”, spiegano quelli di Alternativa.

Molti parlamentari che hanno votato la fiducia a Draghi “in realtà stanno con un piede fuori dal Movimento 5 stelle e potrebbero venire con noi”, ma dopo il blitz di Beppe Grillo che ha affidato all’ex premier la riorganizzazione della sua creatura politica “sceglieranno una posizione attendista”. In conferenza stampa Pino Cabras ha riconosciuto che “Conte è un grande mediatore e negoziatore ma è misterioso quanto alla sua volontà politica… È di certo una persona abile ma non sappiamo cosa rappresenti per il M5s”, ha aggiunto. Altro ostacolo non secondario sulla strada per diventare un gruppo parlamentare, Alternativa c’è lo incontrerà a causa delle lungaggini nelle procedure relative alle espulsioni. Una parte dei parlamentari sanzionati dai gruppi del M5S (fra i quali si vocifera ci siano alcuni “big” come il presidente della commissione antimafia Nicola Morra e l’ex ministra Barbara Lezzi) hanno scelto di resistere in giudizio, e fino a quando non si concluderanno le cause non saranno disponibili a nuove avventure politiche.

Leggi anche:
Il vicepresidente del CSM si schiera col governo: stop al “diritto creativo” dei magistrati
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti