Nasce il Commissario per la bonifica della Terra dei Fuochi, nominato il generale Vadalà
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Il generale Giuseppe Vadalà
Vadalà nominato Commissario unico
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato che il generale Giuseppe Vadalà sarà il Commissario unico incaricato di coordinare le attività di bonifica e ripristino ambientale. “Si tratta di un ulteriore segnale di attenzione verso un territorio profondamente oltraggiato”, ha dichiarato Meloni, sottolineando l’importanza di un intervento unificato per risolvere un problema storico che finora ha visto la frammentazione delle responsabilità tra diversi livelli di governo.
Compiti del Commissario unico
Secondo quanto previsto dal decreto legge sulla Pubblica Amministrazione, al Commissario unico saranno conferiti poteri straordinari per accelerare gli interventi di bonifica. I principali compiti includono:
- Ricognizione e coordinamento degli interventi di indagine ambientale, caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati.
- Monitoraggio ambientale e sanitario delle popolazioni interessate.
- Garanzia della salubrità dei prodotti agroalimentari dell’area.
- Verifica delle risorse disponibili e pianificazione finanziaria per gli interventi necessari.
- Individuazione e perimetrazione dei siti contaminati.
Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto, il Commissario è tenuto a trasmettere una relazione dettagliata sullo stato degli interventi alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, al Ministero della Salute, alla Regione Campania e ad altri enti competenti. La struttura di supporto del Commissario sarà composta da venticinque unità.
L’importanza del decreto e i prossimi passi
La decisione di centralizzare la gestione degli interventi di bonifica sotto un’unica figura rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato, quando la complessità burocratica e la dispersione delle responsabilità avevano impedito progressi concreti. Questo decreto segna un chiaro impegno del Governo a rispondere alle richieste della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e alle istanze delle comunità locali, esasperate da anni di ritardi e inefficienze.
L’obiettivo finale è restituire alla Terra dei Fuochi una condizione ambientale vivibile, garantendo la salute delle popolazioni locali e la sicurezza alimentare. “Questa misura mira a dare risposte concrete e a risolvere una delle questioni più delicate e annose del nostro Paese”, ha concluso Meloni.
Cedu: una condanna per l’Italia
La sentenza del 31 gennaio 2025 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha evidenziato le gravi carenze nelle politiche italiane per affrontare l’inquinamento nella Terra dei Fuochi. La Corte ha dichiarato che l’Italia non ha adottato adeguate misure per proteggere i cittadini da un rischio ambientale che mina non solo la salute pubblica, ma anche i diritti fondamentali delle persone. Questo nuovo intervento del Governo mira a colmare queste lacune, avviando una fase di interventi concreti.