CASA A UN POPOLO Il nodo da sciogliere per primo con la nuova formazione di sinistra che punta a recuperare voti da quella parte di Pd che non digerisce la leadership renziana, ma anche da chi si è rifugiato nell’astensione o nel voto a forze politiche non di sinistra, è il rapporto con il governo. Per il già capogruppo del Pd prima della svolta renziana”siamo qui per ridare casa a un popolo, le questioni parlamentari le verificheremo, guai a immaginare che i progetti politici nascano dalle dinamiche parlamentari: è il contrario”. Per Alfredo D’Attorre “in Parlamento questo movimento lavorerà per avere una legge elettorale, per evitare i catastrofici errori delle politiche economiche del governo Renzi e se ci riusciamo anche a correggere qualche errore”. Ma la discussione sulla fiducia al governo, per lui che dopo essere uscito dal Pd è stato a lungo all’opposizione con Sinistra Italiana, non è centrale: “Il nostro movimento non nasce – ha spiegato – per decidere quali emendamenti votare o non votare”. “La sinistra o è cambiamento o non è. I provvedimenti del governo li leggeremo, come sempre, ma se ci saranno elementi contro i più fragili, diremo di no”, ha puntualizzato invece, l’ex capogruppo alla Camera SI, Arturo Scotto.
CON RENZI SI VA A UN A CONTA “Siamo qui – ha sostenuto dal canto suo Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, altro candidato alla leadership del Pd ritiratosi per dar vita alla scissione – per ridare una prospettiva agli elettori che non si riconoscono più nel Pd e nelle politiche di Renzi”. Rossi ha garantito di puntare a “discutere con tutte le forze, quindi anche con il Pd che non è più di centrosinistra”. Quanto a ciò che accade nel suo ex partito, “Andrea Orlando – ha riconosciuto Rossi – è persona stimabile ma lì dentro si va a una conta per rimettere Renzi alla guida del Pd e per stabilire quanti posti in lista vanno a ciascuna area. Invece abbiamo bisogno di una svolta di politica economica: ci vogliono investimenti, assunzioni per i giovani, altro che bonus e politiche reaganiane”. Curiosità della giornata la presenza di Stefano Fassina, esponente di punta di Sinistra Italiana che, nonostante sia fresco di rottura con l’area di Scotto passata con i bersaniani, si dice “interessato e attento” alla nascita della nuova formazione di sinistra.