Navette private, prove tecniche di turismo spaziale

20 dicembre 2017

L’agenzia Spaziale italiana volerà nello Spazio anche con le navette private della Virgin Galactic. Lo ha annunciato la stessa compagnia di Richard Branson, pioniera nel settore del turismo spaziale, alla Next Generation Suborbital Researchers Conference di Broomfield, in Colorado. La lettera d’intenti prevede lo svolgimento di missioni di ricerca in microgravità con voli suborbitali, ampie parabole tra i 100 e i 150 Km d’altezza, a bordo della navetta SpaceShipTwo e permetterà all’Asi di utilizzare il veicolo di Virgin Galactic a partire dal volo che si svolgerà nel 2019 dallo Spaceport America, nel deserto Jornada del Muerto, in Nuovo Messico. A bordo ci sarà anche un Payload Specialist, ovvero un astronauta di nazionalità italiana e il contratto includerà anche le attività di addestramento oltre all’allestimento pre-volo degli esperimenti. Va ricordato, tra l’altro, che anche uno dei piloti sperimentatori di Virgin Galactic è italiano; si tratta di Nicola Pecile, ex collaudatore dell’Aeronautica Militare. Il commento del presidente dell’Asi, Roberto Battiston e dell’astronauta, Paolo Nespoli che ha parlato in collegamento da Houston. “E’ un modo con cui l’Italia si prepara a ulteriori livelli nella capacità di sviluppare esperimenti in mancanza di gravità con strumentazione sempre più complessa e anche alla possibilità di operare uno spazioporto in Italia, all’inizio degli anni 20, secondo un’idea in discussione da tempo sia con Virgin Galactic sia con la Presidenza del consiglio e del Ministero dei Trasporti”, ha spiegato Battiston.

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“L esplorazione profonda dell’universo – ha detto Nespoli – andare sulla Luna o su Marte sono cose un industria difficilmente può fare perché non ha un ritorno e devono essere i governi a farlo, ma le cose dove c è un ritorno è giusto che le faccia l’industria. Il turismo spaziale è arrivato a un punto in cui la capacità di costruire una navicella e portare persone in orbita bassa terrestre o, più iavanti sulla Luna o su Marte, è quasi alla portata di tutti ed è giusto che queste cose siano fatte da un industria”. Secondo Virgin Galactic l’accordo rappresenta un ottimo esempio di collaborazione pubblico-privato per lo svolgimento di missioni di ricerca suborbitali con equipaggio, e potrebbe aprire un nuovo mercato per l addestramento di “astronauti commerciali”. L’Asi, attraverso Altec e Thales Alenia Space, sta lavorando anche per aprire in Italia uno spazioporto dal quale potranno partire missioni suborbitali turistiche e commerciali. Il futuro vettore Launcher One di Virgin, inoltre, è stato scelto per lanciare in orbita un satellite costruito da Siatel e realizzato in collaborazione da Asi ed Esa.

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