A soli 27 anni e con un vecchio cellulare, Nawal Soufi ha contribuito a salvare migliaia d vite di migranti nel Mediterraneo. Di origine marocchina, ma cresciuta in Sicilia, Nawal ha cominciato a rispondere alle chiamate di aiuto che arrivano dai barconi in pericolo nel mare nel 2013. “La prima chiamata che ricevetti da una imbarcazione in mare ero molto spaventata”.Così ogni volta, nel suo arabo fluente, fra mille difficoltà, si fa dare le coordinate gps e poi avvisa la Guardia Costiera che interviene. “La mia vita adesso è una chiamata che potrebbe arrivare in qualsiasi momento della giornata”. Oramai Nawal è diventata un punto di riferimento specialmente per i profughi siriani che l’hanno soprannominata “Lady Sos”. “Per me è uno stile di vita lo si deve mantenere così come è, senza pensare a dove arrivare”. La sua storia ora è raccontata in un libro “Nawal, l’angelo dei profughi”. (Immagini Afp)