Ncd a pezzi. Quagliarello si dimette da coordinatore e avverte Alfano
RISCHIO SCISSIONE Il senatore scrive una lettera al ministro dell’Interno: “Dimettiti dall’esecutivo o formerò un mio gruppo”. La replica: “Non torno indietro e non andiamo col Pd” LA LETTERA di Enzo Marino
di Enzo Marino
Gaetano Quagliariello si è dimesso da coordinatore di Ncd. E ha inviato una lettera ad Angelino Alfano per chiedergli di cambiare linea nei confronti del governo, altrimenti – avrebbe detto – il partito rischia la scissione. Il ruolo, è il suo ragionamento, ha carattere fiduciario e in queste settimane è emerso un chiaro dissenso sulla linea politica. Sia sul tema delle riforme ma, soprattutto, sulla decisione del premier di incardinare il testo sulle unioni civili in Aula al Senato nonostante la contrariertà dei centristi. Per questo il senatore chiede al ministro dell’Interno di lasciare il governo per dedicarsi al partito. Se così non sarà è pronto a formare un proprio gruppo insieme ad altri 10 colleghi che sarebbero pronti a lasciare. La frattura potrebbe consumarsi dopo il via libera alla legge di stabilità. Oltre allo stesso Quagliariello, a lasciare il partito sarebbero, tra gli altri, i senatori Giovanardi, D’Ascola e Augello e i deputati Piso e Roccella.
I PRECEDENTI Dunque, in principio fu Antonio D’Alì, poi Nunzia De Girolamo. Sono stati loro, insieme a numerosi amministratori locali, i primi ad abbandonare Alfano. Il motivo? Il partito traformato in una “costola” del Pd o, meglio del renzismo. Ora un altro pezzo da 90 del Nuovo centrodestra abbandona il suo leader. Ad accendere la miccia lo stesso Quagliariello, che in mattinata parlando nell’Aula di Palazzo Madama, aveva scritto la parola fine sull’esperienza di governo. “Voteremo a favore del ddl Boschi – aveva detto – perché onoriamo un impegno assunto a inizio legislatura quando di fronte a un Parlamento incapace di eleggere il Presidente della Repubblica ci impegnammo tutti. Però oggi si chiude una fase della nostra vita politica. Noi siamo andati avanti casamatta dopo casamatta, abbiamo difeso il cammino delle riforme nonostante i mutamenti e a costo di lacerazioni politiche ma il modo in cui questa riforma giunge al suo sostanziale traguardo, i pregi e i limiti del testo che ci accingiamo a licenziare, riflettono le evoluzioni e le torsioni di questa legislatura”.
LA REPLICA Puntuale la replica del leader Ncd, Angelino Alfano: “Io non trovo nessuna ragione al mondo, in un momento in cui inizia la ripresa e ci si accinge a un referendum sulle riforme, per tornare indietro. Abbiamo fatto tutti una scelta, è stata dolorosa ma secondo me giusta, corretta anche per i risultati e per me definitiva. Ciascuno è libero di fare quello che vuole e tornare indietro, ma noi da quel coraggio non indietreggiamo neanche di un millimetro. Noi siamo forti perché siamo in grado di dire no alle adozioni per le coppie omosessuali, siamo forti se siamo uniti”.
LA LETTERA Non “mi esimerò dall’affrontare momenti di dibattito pubblico, interni ed esterni, che auspico possano risultare utili e determinare la possibilità di una sintesi che oggi, con franchezza, non scorgo – scrive Quagliariello a Alfano per comunicare le sue dimissioni da coordinatore -. Sono cosciente della natura fiduciaria del mio incarico di coordinatore nazionale. Ancorché ratificato da un’assemblea nazionale, questo ruolo mi deriva da una tua designazione ed ha carattere prettamente esecutivo. Le differenze sul piano dell’analisi e della linea politica, a noi due note da tempo ma manifestatesi in questi giorni in forma pubblica per via di significative scadenze parlamentari, mi impediscono di continuare a ricoprire tale funzione”. Proprio in vista dei momenti di dibattito futuri, Quagliariello ritiene “giusto affrontare tali scadenze senza avvalermi di un ruolo che è venuto meno nei suoi presupposti”.