Negli store Ikea va in scena la violenza domestica sulle donne

Mettere in scena la violenza domestica subita in Italia da una donna su tre, teatralizzare una realtà spaventosa per poterla restituire in tutta la sua drammaticità. E’ il senso dei “micro spettacoli” che saranno allestiti in tutti i 21 punti vendita Ikea dal 13 al 25 novembre prossimi, nell’ambito di una campagna che ha l’obiettivo di puntare i riflettori dell’opinione pubblica sul tema della violenza in casa (dove si consuma l’80% dei casi) e sull’urgenza di attivare progetti che offrano garanzie e tutela alle donne e ai figli. Così alcuni ambienti degli store del colosso svedese accoglieranno gli attori professionisti del Teatro Filodrammatici di Milano e del Teatro Stabile d’Abruzzo che interpreteranno storie vere di donne che hanno subito violenza fisica, psicologica e economica. Drammi di pochi minuti, con i dialoghi tra un lui e una lei che svelano abusi subdoli, che mettono in luce prevaricazioni, umiliazioni, derisioni che incutono paura, disorientamento, isolamento, rabbia. Momenti davvero molto forti che avranno un innegabile impatto su quei clienti che si ritroveranno (per caso) a vederli. Clienti che in Italia, secondo quanto riferito dall’azienda, sono 43 milioni, dei quali il 59% sono donne.

Le storie che si ascolteranno sono state scelte tra le migliaia raccolte da “Telefono Donna”, la onlus milanese che da quasi 25 anni supporta le donne vittime di maltrattamenti e che ha lanciato con Ikea questa campagna di sensibilizzazione in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebrerà il prossimo 25 novembre. Il lancio della campagna è affidato alla condivisione sui canali social Ikea Italia del video “La casa non è fatta per difendersi” che ha per protagonista il disagio di una donna che sotto lo sguardo vigile del suo compagno-padrone si muove tra gli ambienti allestiti in uno store del gruppo svedese con l’intento di scegliere gli arredi: ai suoi occhi la casa è un un luogo inospitale, di sofferenza, di violenza, l’opposto del luogo familiare, accogliente e sicuro che dovrebbe invece essere la propria casa. Una campagna importante di fronte a dati sconvolgenti: solo il 29,6% delle vittime di violenza domestica lo considera un reato, otto volte su dieci le donne non denunciano i maltrattamenti subiti, in media una donna denuncia dopo aver subito violenza per sette