E’ stato un anno complicato il 2014 per il cinema italiano: si sono prodotti più film rispetto all’anno precedente (201 contro 167) ma è diminuito il volume di investimenti nel settore, diminuite le coproduzioni, e il budget medio dei film è sempre più basso. E anche gli incassi non sono andati benissimo: basti pensare che nel 2014 il film più visto è stato “Un boss in salotto”, con un incasso di poco più di 12milioni e 300mila euro, mentre l’anno precedente al top si era piazzato “Sole a catinelle” con più di 50 milioni di incasso. Sono questi i dati che emergono dal rapporto sul cinema italiano presentato a Roma da Mibact e Anica, che evidenziano che anche il 2015 non promette benissimo: se la quota di mercato dei film italiani nel 2014 è stata del 27%, nel primo trimestre 2015 è calata al 25%.
Il dato positivo è quello sul tax credit: 125 dei 201 film prodotti in Italia hanno ottenuto almeno una forma di tax credit e aumentano i progetti e i Paesi interessati al tax creditinternazionale. Il dato fortemente negativo è quello della programmazione dei film italiani in Tv, specialmente sui canali Rai: nel 2014 sulle reti generaliste in prima serata sono stati programmati solo 62 film, di cui 45 su Canale 5. Per Nicola Borrelli, direttore generale per il Cinema del Mibact, il nostro cinema soffre per “la scarsa varietà di genere, la strozzatura nel sistema distributivo, il poco rapporto con le scuole, i modelli di business arretrati e un sistema televisivo non in linea con altri partner”, ma ha dei punti di forza: “una quota di mercato dei film nazionali e una quota di investimento pubblico importanti, un’elevata specializzazione nei reparti tecnici e una partecipazione e un riconoscimento ai festival molto importante”.
Per Riccardo Tozzi, presidente dell’Anica, per risollevare le sorti del nostro cinema bisogna uscire dal tunnel delle commedie tutte uguali e puntare sull’unicità di un film, con ricerca e innovazione, “recuperando il cinema di genere, che riemerge con successo nelle nostre serie tv ma è assente nella cinematografia nazionale”.