Economia

Nel 730 precompilato entrano tutte le spese mediche. Ecco le novità

di Laura Della Pasqua

Arrivano le detrazioni delle spese sanitarie nella dichiarazione precompilata. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha annunciato che sono in corso di elaborazione oltre 520 milioni di documenti attestanti spese sanitarie che confluiranno nella dichiarazione precompilata, per un importo complessivo di 14,5 miliardi. Nel dettaglio si tratta di circa 120 milioni di documenti fiscali (per un importo totale di 13 miliardi di euro) resi disponibili all’Agenzia dal sistema Tessera Sanitaria e di oltre 400 milioni di ricette del Servizio Sanitario Nazionale (per un importo ticket pari a 1,5 miliardi di euro). Complessivamente si tratta di dati che riguardano circa 50 milioni di cittadini (40 milioni da 730 e 10 milioni da ricette Ssn senza documenti fiscali). Per Orlandi il primo anno di precompilata “è stato un enorme successo. Una grande scommessa che è andata bene. Quest’anno – ha detto – entriamo nel vivo, riusciamo a caricare la stragrande maggioranza degli oneri deducibili e detraibili: saranno in linea nel nostro 730 tutte le spese mediche, ad eccezione di quelle da banco, le spese universitarie, quelle funebri, le spese per la previdenza complementate e quelle per le ristrutturazioni e il recupero energetico”.

Il direttore ha poi assicurato che i problemi sul versante della spese sanitarie detraibili sono stati risolti e che dal prossimo anno anche tutte le spese farmaceutiche saranno incluse. Inoltre per la prima volta quest’anno i dati saranno messi a disposizione anche dei contribuenti che non fanno il 730 precompilato perchè non possono o non vogliono. Gli stessi dati saranno in un nuovo modello precompilato che è una sorta di guida per i cittadini: si tratta di Unico web che riguarda altri 10 milioni di contribuenti. Un fatto importante da ricordare è che il contribuente che accetta totalmente la proposta dell’amministrazione non potrà più subire accertamenti formali successivamente. Orlandi ha spiegato che nel 2015 il 64% delle liti che ha visto coinvolta l’Agenzia si è chiuso con una vittoria definitiva delle Entrate sul totale dell’importo sottoposto a giudizio. Includendo nel dato anche le sentenze solo parzialmente favorevoli al Fisco, l’indice di vittoria sfiora il 70%. In caso di ricorso per Cassazione proposto dall’Amministrazione la percentuale di vittoria totale supera il 68% delle controversie; qualora a impugnare la decisione sia il contribuente, gli esiti favorevoli aumentano fino al 92% dei casi.

Pubblicato da
redazione