di Alberto Di Majo
“Non eravamo pronti quando abbiamo preso il 25%. Abbiamo imbarcato chiunque dentro”. A Brescia, per la festa del meetup locale (forum del MoVimento 5 Stelle), Beppe Grillo fa “mea culpa”. Non è la prima volta. Già in un paio di occasioni il comico genovese aveva “accennato” la questione. Soprattutto dopo le ripetute espulsioni (o uscite volontarie) dal “non partito” di deputati e senatori. Del resto in campagna elettorale, Grillo aveva messo le mani avanti: “Avremo i nostri Scilipoti” ha ripetuto dai palchi di mezza Italia, riferendosi al parlamentare eletto con l’Idv e passato a sostenere il governo Berlusconi prima di essere rieletto con il Pdl. Come a dire che sarebbero stati parecchi gli eletti pronti a vendersi al miglior offerente. I fatti seguenti sono noti: il MoVimento ha perso 18 deputati e 17 senatori. Tutti hanno imputato la loro scelta (o l’espulsione) all’autoritarismo di Grillo e del suo alter ego Casaleggio. I fedelissimi, invece, hanno derubricato i passaggi come una questione di soldi. “Sono cambiati, si cambia, non è mica detto. Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello” ha scritto Beppe sul suo blog in occasione della votazione per cacciare dal “non partito” i senatori Orellana, Bocchino, Battista e Campanella. Ora ammette di aver sbagliato, che quella percentuale di voti così elevata non se l’aspettava nessuno e che, dunque, il MoVimento è stato preso alla sprovvista.
Adesso, assicura, “noi siamo una forza straordinaria, non sono mai stato così sicuro che se andiamo alle elezioni le vinciamo. Per questo non andiamo. Ma se Dio esiste, e deve esistere per forza, deve succedere qualcosa per cui andiamo alle elezioni. Allora ognuno dovrà decidere. Se dovessero vincere loro, allora chiedo scusa a tutti, accetto la decisione ma non credo che ciò possa accadere”. Per il leader del M5S, “il Paese sta andando a rotoli, e questi qui – dice riferendosi alla classe politica – sono da neuropsichiatria”. Di “mea culpa” il comico ne ha fatti parecchi. Il più celebre è stato sulla televisione. Prima “sconsigliata” agli attivisti (tanto che la consigliera bolognese Federica Salsi è stata cacciata dopo alcune partecipazioni alla trasmissione “Ballarò”), poi vietata esplicitamente e alla fine, come se niente fosse, riconsiderata, con diversi parlamentari sbarcati nei salotti tv e con la possibilità, ammessa dallo stesso Grillo, di poter trasmettere un suo show. Il comico ha chiesto scusa (a suo modo) anche per l’atteggiamento avuto durante l’incontro con l’allora premier incaricato Renzi. Al tavolo a cui lo spedirono gli iscritti al MoVimento dopo una votazione on line, parlò soltanto lui. Un boomerang. “Ho sbagliato” ha ammesso più volte, anche se le possibilità di un accordo sarebbero state comunque pochissime. Ma per i 5 Stelle non è un problema. “Vinciamo anche con gli errori di Beppe” mormorano.