Nel Pd cresce la voglia di congresso, e gli sfidanti di Renzi cominciano a uscire allo scoperto. Adesso è la volta del governatore della Puglia Michele Emiliano, che si dice pronto a candidarsi come segretario del Pd. “Se qualcuno si prende la briga di aprire il Congresso è possibile che mi candidi”, annuncia. “Di certo non starò a guardare”, aggiunge. Ma spiega che anche da segretario del partito terminerebbe il suo mandato da governatore. Non risparmia critiche dirette a Matteo Renzi a cominciare dalla riforma costituzionale che definisce “totalmente sballata” , anzi “un pastrocchio scritto anche da persone poco competenti”. Attacca anche sulla questione delle dimissioni del premier (“è incredibile dimettersi per un referendum costituzionale”, afferma con aria di chi è completamente contrario alla scelta). “Renzi ha fatto un favore a tutti i suoi avversari”, aggiunge.
Poi scoraggia il segretario del partito a imbarcarsi per la conquista della fiducia del Mezzogiorno. “Renzi al Sud non arriva, è troppo complicato per lui” liquida così la questione. “E’ abituato in Toscana dove se uno si candida con il Pd viene eletto. Non capisce il Sud perché in Toscana e Emilia il Pd vive naturalmente la sua dimensione. Nel Sud doveva scegliere le persone con cui interloquire”. Tra gli interlocutori “inevitabili” inserisce Vincenzo De Luca. Nessuna scelta di campo tra Renzi e D’Alema assicura Emiliano: “Non sto né con gli uni né con gli altri, sono un semplice militante Dem”. Spende anche due parole per quello che sembra un abbozzo di programma che va dal centrosinistra al Sud, dalle politiche di partito ai rapporti con M5S.
E dice, sposando le idee di Prodi, che “un’idea giusta è il centrosinistra unito, Immaginare di tenere insieme dal cattolicesimo democratico alla sinistra è un buon progetto”. Infine scherza su un’eventuale sua candidatura nelle fila dei grillini: “Sarebbe fantastico ma non credo che mi prenderebbero, mi caccerebbero subito perché sarei subito contrario a qualche affermazione del capo”. La candidatura “antirenziana” di Emiliano va ad aggiungersi a quella del governatore della Toscana Rossi, che batte ancora sul tasto della necessità di “ridefinire l’identità del partito”. Secondo Rossi “la via maestra è di indire e celebrare un vero congresso nel corso di quest’anno, come prevede lo statuto del partito”.