Politica

Nelle regioni ucraine occupate si vota per adesione a Russia

Nei territori ucraini occupati dall’esercito di Mosca sono cominciate le votazioni per il referendum che deciderà l’annessione alla Russia, un voto definito una farsa dagli alleati occidentali e dal governo ucraino e che per Kiev metterebbe fine ai negoziati. Si vota nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk così come nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia.

“Ecco per cosa abbiamo combattuto per tanto tempo” dice Denis Pushilin, il leader filo russo del Donetsk occupato. Queste altre immagini arrivano da Kherson. Le autorità vanno casa per casa a raccogliere i voti. “C’è almeno un uomo armato in ogni seggio – ha raccontato il governatore della regione ucraina di Lugansk Serhii Hayday”. Si può votare anche a Mosca in un edificio in cui i russi chiamano “l’ambasciata” del territorio ucraino occupato del Donbass.

Gli ucraini che vivono nelle aree occupate dalle truppe russe sono costretti a votare nei “referendum” organizzati dalle autorità filo-russe, hanno denunciato i funzionari ucraini. Andriy Yusov, un funzionario dell’intelligence della difesa ucraina, ha dichiarato alla Cnn che “non esiste un referendum in quanto tale. È imitazione. I residenti locali lo stanno ignorando. Alcune persone sono semplicemente costrette a votare. C’erano autobus di persone che lo portavano dalla Crimea per votare”. Il servizio di sicurezza dello stato ucraino (SBU) ha affermato di aver ottenuto copie dei documenti che dimostrano che la cosiddetta Repubblica popolare di Donetsk (Dpr), controllata dai separatisti sostenuti dalla Russia, prevede di consentire agli adolescenti di età inferiore ai 18 anni di esprimere il loro voto nel “referendum”. “Gli invasori”, si legge nel rapporto dell’Sbu, “sperano di espandere la ‘base elettorale’ a sostegno dell’adesione della parte orientale dell’Ucraina alla Federazione Russa e di coinvolgere i residenti locali di età compresa tra 13 e 17 anni in pseudo-votazioni”.

Intanto, la portavoce della commissione elettorale locale, Marina Zakharova, fa sapere che osservatori degli Stati Uniti e della Francia stanno monitorando l’andamento del referendum nelle parti controllate dai russi della regione di Kherson in Ucraina. “Sono già arrivati osservatori stranieri, sono rappresentanti di due Paesi: Francia e Stati Uniti. Hanno espresso il desiderio di viaggiare in aree remote della regione di Kherson e abbiamo fornito loro tale opportunità. Al momento stanno lavorando con i nostri elettori”, ha detto Zakharova ai giornalisti. Martedì, le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk (Dpr e Lpr), così come le parti controllate dalla Russia delle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Kherson, hanno dichiarato che terranno referendum sull’adesione alla Russia dal 23 al 27 settembre.

Due giorni fa, il presidente russo Vladimir Putin ha espresso il suo sostegno ai referendum, provocando una reazione da parte dei Paesi occidentali. In particolare, ieri, il capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell ha annunciato che il blocco imporrà nuove sanzioni alla leadership russa e alle persone coinvolte nell’organizzazione dei referendum. Dpr e Lpr hanno proclamato la loro indipendenza dall’Ucraina nel 2014 dopo aver tenuto referendum di autodeterminazione. Nel febbraio 2022, la Russia ha riconosciuto Dpr e Lpr e ha lanciato un’operazione militare in Ucraina, definita operazione speciale.

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