Nello studio di Mina a Lugano per il nuovo album “Maeba”
In uscita il 23 marzo. Un duetto con Paolo Conte, inediti e cover video
Il duetto con Paolo Conte, una prima assoluta. Ma anche la rivisitazione di brani di Elvis Presley e George Michael o di recenti musical da premio Oscar. E’ una Mina più istrionica che mai quella che canta nel nuovo album, “Maeba”, in uscita venerdì 23 marzo. Sono dodici brani, più una ghost track in fondo al disco. Brani quasi tutti inediti, fatta eccezione per alcune cover, in cui la cantante si esalta nello spaziare nei generi musicali più diversi. “Si è rotta di fare solo pezzi alla Mina”, ha spiegato divertito Massimiliano Pani, figlio di Mina e produttore del disco. Per raccontarci “Maeba” ha aperto le porte dello studio di registrazione PDU a Lugano, in Svizzera. Una spazio che in ogni stanza parla della cantante di Cremona. Qui incide tutti i brani dei suoi album. “Il filo rosso è lei, l’interprete. Non essendo il disco di un cantautore, che ha un mondo da proporre, è un interprete che fa a modo suo quello che le viene mandato. Lei poi sceglie le cose più interessanti. Ci sono delle cose molto coraggiose e molto tradizionali, messe una affianco all altra e questa è la forza di questo disco”
“Maeba” si apre con la canzone “Volevo solo scriverti da tanto”, che ha già un video dai primi di marzo. C’è poi “Il mio amore disperato”, scritto da Paolo Limiti e musicato da Alberto Anelli con una cadenza da tango. In “Ti meriti l’inferno” torna la Mina, più riconoscibile. Pani è particolarmente legato a due pezzi dell’album. “Due che sono molto diversi, un pezzo si chiama “Il tuo arredamento”. Sembra un pezzo rock progressivo, sembra degli Area, suonato e cantato benissimo. Poi un Last Christmas di George Michael però fatto a ballad jazz lenta, senza campanellini, senza il natale, dimostrando che è una canzone che ha un mondo blu. Ecco, lì, vedi le due anime di Mina che ti fa capire cosa è un’interprete”. Ma Mina ci regala anche note swing, in un brano di Elvis Presley e un blitz nelle atmosfere lisergiche del brano “Un soffio” di Boosta, dei Subsonica. La curiosità della cantante di Cremona non ha limiti: scherza con il funky in “Troppe note”, scatenandosi nel brano soul “Ci vuole un po’ di Rock’n’roll” di Andrea Mingardi. Nell’album c’è anche spazio per una perla d autore. “C’è un bellissimo pezzo di Paolo Conte, che ha scritto una storia modernissima, di due signori della loro età che vivono un amore attorno a una minestrina che cuoce. troppo ironica e intelligente, come sono loro due. Il brano “A minestrina”, con testo in napoletano, è stato scritto da Conte per il primo duetto con Mina.[irp]