Il neo superiore dei gesuiti si presenta: “Ma non chiamatemi Papa nero”
COMPAGNIA DI GESU’ Padre Sosa, venezuelano, è il primo preposito proveniente dal Sudamerica video
La nomina resta a vita, ma preferisce non essere chiamato “Papa nero”. Scherza, padre Arturo Sosa Abascal, venezuelano, 68 anni, eletto nuovo preposito generale della Compagnia di Gesù, ovvero il superiore dei gesuiti, chiamato “Papa nero” perché indossa l’abito religioso nero. “Mi ha chiesto se Papa nero è un appellativo che mi piace. No a dire il vero, perché noi gesuiti cerchiamo di fare un servizio a un altro livello rispetto ai vescovi e al Papa. Noi vogliamo aiutare il servizio del Papa e dei vescovi, e lo facciamo dalla nostra vocazione specifica”. Incontra la stampa, padre Arturo, nella sede della curia generalizia a Roma.
E si presenta: “Anticipo una domanda che so che mi farete. Come sto? Sto bene, sono sereno, molto sorpreso, ma nello stesso tempo grato al Signore. Mi sento pronto a rispondere con gioia allo Spirito che attraverso la Congregazione mi ha chiamato a rispondere come preposito generale, inaspettata per me”. Venezuelano, padre Arturo è il primo superiore dei gesuiti latino-americano, come Bergoglio, primo Papa gesuita. “Inizia per me una grande sfida, dopo una lunga esperienza in Venezuela. Oramai abito in Curia da due anni ma qualcosa di importante è cambiato nella mia vita e mi devo abituare all’idea”. “Probabilmente sarete anche curiosi di sapere come governerò la Compagnia, quali saranno gli orientamenti nei prossimi anni. Ebbene, non è ancora chiaro nemmeno per me. Non può esserlo”. Perché ora la Congregazione dovrà scegliere quattro assistenti incaricati di governare la Compagnia di Gesù. E di definire il programma di governo.