Sono due militari i presunti autori del primo omicidio a sfondo razziale, compiuto il 6 aprile scorso a Malta quando un migrante venne ucciso a colpi d’arma da fuoco esplosi da un auto e due altri rimasero feriti. I due uomini sono stati arrestati stamani. “Li abbiamo colpiti a caso, perche’ erano neri”, la confessione di uno degli arrestati. I due soldati “non rappresentano i valori delle forze armate maltesi”, ha commentato il premier Joseph Muscat, annunciando che “e’ in corso una inchiesta interna, condotta con gli altri servizi di sicurezza, per stabilire se sono isolati, canaglie individuali, o facciano parte di qualcosa di piu’ ampio”.
Il 6 aprile i tre rifugiati vennero colpiti in Triq tal-Gebel, una strada di campagna che collega il centro aperto di raccolta di Hal Far e la localita’ di Birzebbuga, nel sud dell’isola di Malta. Una striscia di asfalto che i migranti percorrono a piedi per raggiungere negozi e servizi e che gia’ in passato era stato teatro di episodi di intolleranza. Secondo fonti citate dai media maltesi, i due arrestati sono stati collegati dagli inquirenti anche alla vicenda di un minorenne del Ciad che sulla stessa strada nel febbraio scorso rimase gravemente ferito dopo essere stato volontariamente travolto da un’auto il cui conducente si dette alla fuga.