Netanyahu a ministri Israele: non commentate vittoria Trump. E guarda con timore Obama

Netanyahu a ministri Israele: non commentate vittoria Trump. E guarda con timore Obama
13 novembre 2016

Benjamin Netanyahu ha chiesto ai ministri israeliani di astenersi dal rilasciare commenti sulla presidenza di Donald Trump, dopo che alcuni politici di destra hanno dichiarato che l’elezione del magnate americano metterà fine alla soluzione dei due stati con i palestinesi. Il premier israeliano è stato molto prudente nei commenti sulla sorprendente vittoria nel voto dell’8 novembre del candidato repubblicano, al quale ha inviato le congratulazioni e promesso di lavorare insieme. Ma altri politici di destra hanno strumentalizzato il trionfo di Trump per promuovere la propria causa, con alcuni che hanno caldeggiato l’accantonamento dell’idea della soluzione dei due stati con i palestinesi, la base di anni di negoziati. Il ministro dell’Istruzione, Naftali Bennett, che guida il partito religioso nazionalista Casa Ebraica, ha affermato la scorsa settimana che “l’era di uno stato palestinese è terminata”.

Netanyahu, all’inizio di una riunione di gabinetto, ha spiegato: “Il presidente eletto Trump ed io abbiamo deciso di incontrarci subito per discutere tutte le questioni importanti sull’agenda tra Stati Uniti e Israele. Ho chiesto che tutti i ministri, i vice ministri e i parlamentari consentano all’amministrazione entrante di formulare – insieme con noi – la sua politica nei confronti di Israele e della regione, attraverso canali accettati e tranquilli e non tramite interviste e dichiarazioni”, ha aggiunto. La vittoria elettorale di Trump è considerata il probabile preludio a una politica statunitense più favorevole nei confronti di Israele, anche se molti analisti hanno avvertito che l’orientamento del futuro inquilino della Casa Bianca resta poco chiaro e lui stesso si è dimostrato imprevedibile. Netanyahu è stato tra i primi leader con i quali Trump ha parlato dopo la sua affermazione elettorale.

Allo stesso tempo Israele teme che il presidente Barack Obama (foto con Netanyahu) possa cercare una risoluzione Onu sul conflitto con i palestinesi a cui lo stato ebraico si oppone, prima della scadenza del suo mandato prevista il 20 gennaio. L’amministrazione Obama ha intensificato le critiche sull’edificazione degli insediamenti ebraici nella Cisgiordania occupata. “Negli anni recente abbiamo saggiamente e responsabilmente gestito le nostre relazioni con gli Stati Uniti – il più grande e importante tra i nostri alleati – e continueremo a farlo nei prossimi mesi e anni”, ha detto Netanyahu. Gli Stati Uniti ogni anno garantiscono a Israele oltre tre miliardi di dollari in aiuti alla difesa.

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