Resta teso il clima all’interno del Pd. Ed e’ scontro tra il renziano Luca Lotti e il leader della minoranza dem, Andrea Orlando. A quattro giorni dalla Direzione nazionale, che dovra’ stabilire la linea da tenere in vista dell’elezione dei presidenti di Camera e Senato e delle consultazioni che il Capo dello Stato avviera’ subito dopo, a tenere banco e’ ancora il futuro del segretario dimissionario, Matteo Renzi. Tocca al capogruppo uscente alla Camera, Ettore Rosato, chiarire che “Renzi non si ricandidera’ alla primarie”. Il che, tradotto, vuol dire che non correra’ nuovamente per la conquista della leadership del partito al prossimo congresso. Un chiarimento che potrebbe aiutare a svelenire gli animi e fugare i dubbi di chi, tra i dem, era comunque convinto che Renzi avrebbe ritentato la scalata e che le dimissioni fossero solo una mossa strategica. Quanto al tema delle possibili alleanze, se da un lato sembra ormai scontato, salvo sorprese dell’ultimo minuto, il no all’appoggio a un eventuale governo targato 5 stelle, tuttavia non si placano le polemiche sulle ‘colpe’ di una cosi’ cocente sconfitta. Debacle elettorale che non stupisce il presidente emerito Giorgio Napolitano: “Si tratta di un evento annunciato, era un destino quasi compiuto”, sottolinea. “Non sono stato sorpreso, forse e’ stato peggio di quanto annunciato ma tutto faceva prevedere questo risultato”, aggiunge. A sollevare la questione del legame tra 5 stelle e sconfitta elettorale e’ il Guardasigilli e leader della minoranza dem, Andrea Orlando, che parte lancia in resta contro l’attuale dirigenza di largo del Nazareno.
Con la premessa di non vedere “le condizioni politiche e programmatiche per un’intesa con Il Movimento 5 stelle, io anzi la credo impossibile”, Orlando ritiene pero’ che la questione venga usata ad arte “per non fare una discussione su un risultato che e’ stato drammatico. E’ un po’ come buttare la palla in tribuna”. Nettissima la replica del renziano di ferro Luca Lotti: “Ha ragione il ministro Orlando quando chiede un dibattito nel Pd, sul Pd. Almeno, cosi’, avremo modo di parlare di chi ha perso nel collegio di residenza ma si e’ salvato col paracadute, di chi non ha proprio voluto correre e di chi invece ha vinto correndo senza paracadute”. Insomma, va giu’ duro Lotti, “se vogliamo aprire un dibattito interno facciamolo. Perche’ sentire pontificare di risultati elettorali persone che non hanno mai vinto un’elezione in vita propria sta diventando imbarazzante”. Il ministro dello Sport, poi, commenta le parole del Capo dello Stato che, in occasione dell’8 marzo, ha rivolto un appello indiretto alle forze politiche: parlando delle donne e della loro attitudine a saper “tenere ben in vista gli interessi generali, anche quando le dinamiche dei partiti inducevano alla contrapposizione e al conflitto”, Mattarella ha sottolineato quanto questa sia un’esigenza ancora attuale: “avremo sempre bisogno di questa attitudine, del senso di responsabilita’ e di saper collocare al centro l’interesse generale del Paese e dei suoi cittadini”. Per Lotti sono parole che il partito e’ pronto a far proprie, ma “forse anziche’ parlare del Pd, che ha perso e stara’ all’opposizione, e’ arrivato il momento di vedere cosa vogliono fare i vincitori Salvini e Di Maio”.