Nessuna nuova proroga dei versamenti delle imposte. Ed è tensione nella stessa maggioranza. Italia Viva pubblicamente e il Partito Democratico sotto traccia, chiedono di utilizzare al più presto il Mes. “Certo potendo contare del fondo Salva-Stati avremmo forse potuto prolungare le scadenze fiscali oltre il 20 luglio”, spiega un esponente dem dell’esecutivo. Davide Faraone, capogruppo di Italia dei Valori al Senato parla “di follia” nel non voler spostare le scadenze e attacca: “Il governo sbaglia”.
E così con il no del Mef all’ipotesi di un ulteriore rinvio a settembre dei versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi in autoliquidazione, già fatti slittare a causa della pandemia, da domani si dovrà procedere al pagamento di diversi adempimenti. Una vera e propria maratona che interesserà 4,5 milioni di contribuenti. Nello specifico sono 142 le scadenze previste da domani fino al 31 luglio. Dal canto suo, il ministero dell’Economia ha fatto sapere che il governo aveva già rinviato le scadenze ordinarie del 30 giugno e del 30 luglio con maggiorazione dello 0,4%, rispettivamente al 20 luglio e al 20 agosto ma un ulteriore slittamento a settembre avrebbe bloccato un flusso di cassa per oltre 8 miliardi, secondo le previsioni.
COSA PAGARE
Da domani al via alla maratona di adempimenti. La giornata più impegnativa sarà appunto lunedì 20: 51 sono i versamenti previsti. Si va dall’Irpef (saldo 2019 e acconto 2020), all’Ires (saldo 2019 e acconto 2020), all’Irap (saldo 2019 e acconto 2020) e l’Iva periodica e il saldo 2019 della cedolare secca e il rimo acconto 2020. Al via anche il pagamento del diritto annuale alla Camera di Commercio, all’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel secondo trimestre 2020. E poi versamento delle imposte e contributi previdenziali e assistenziali sulla base della dichiarazione dei redditi per titolari di partita Iva e soci di società. Ma non e’ finita. Entro il 30 luglio sono previsti altri 65 versamenti. Il 27 luglio bisognerà trasmettere gli elenchi Intrast del secondo trimestre 2020 e mensili di giugno 2020. E’ fissata per il 30 luglio la scadenza del versamento delle imposte dovute sulla base della dichiarazione dei redditi soggetti diversi dai titolari di partita Iva con maggiorazione dello 0,4%. Infine, il 31 altri 26 versamenti, si va dalla presentazione del modello per il rimborsi Iva trimestrale e quello per le operazioni effettuate con l’estero nel secondo trimestre 2020 al versamento del canone Rai per chi non può riceverlo con la bolletta.
L’OPPOSIZIONE (NON SOLO) ALL’ATTACCO
Non si spengono le polemiche per la decisione del governo di non prorogare le scadenze fiscali. I commercialisti hanno annunciato un possibile sciopero se non arrivano risposte concrete dall’esecutivo. Linea dura anche dai rappresentanti delle piccole e medie imprese. E crescono le tensioni anche tra le forze politiche. “I commercialisti hanno ragione da vendere e Fratelli d’Italia sostiene la loro protesta – ha detto la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni -. Il no del Governo al rinvio della scadenza fiscale del 20 luglio è una batosta per milioni di lavoratori e Partite Iva che stanno affrontando la crisi economica più difficile dal Dopoguerra ad oggi e che semplicemente non hanno la liquidità per far fronte al pagamento delle imposte preteso dal Governo”. Meloni ha ricordato che “anche nei giorni scorsi alla Camera abbiamo chiesto la proroga, ma la maggioranza Pd-M5S ha bocciato la nostra richiesta scegliendo di stritolare gli italiani con tasse e burocrazia. Aiutiamo questi signori a cambiare mestiere: mandiamoli a casa e diamo all’Italia un governo capace di difendere gli interessi degli italiani”.
La Lega è pronta “a sostenere proteste di partite Iva, commercialisti e autonomi”. “Siamo pronti a sostenere con i nostri legali ed esperti la protesta fiscale di partite Iva, lavoratori autonomi e commercialisti – ha tuonato il leader del Carroccio, Matteo Salvini -: è una follia costringere milioni di cittadini a pagare le tasse da domani minacciando multe e sanzioni”. A fianco dei commercialisti anche Forza Italia. “Fanno bene i commercialisti a richiamare il governo alle proprie responsabilità – ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati -. Le scadenze fiscali vanno assolutamente prorogate” in quanto “è assurdo chiedere a cittadini, imprese, partite Iva, commercianti, artigiani, di fare una corsa a ostacoli – magari facendo debiti, con gli usurai e la malavita pronti a prendere per la gola coloro che sono più in difficoltà – per pagare tutto e subito ad uno Stato che in questi mesi è intervenuto a loro supporto tardi e male. Palazzo Chigi abbia un sussulto di realismo e si adoperi nelle prossime ore per rinviare tutti i pagamenti al prossimo anno”, ha concluso la Gelmini.