Niente quorum per il Non Statuto M5s, ma Grillo cambia lo stesso regolamento. Dissidenti pronti alla battaglia giudiziaria
IN BARBA ALLE REGOLE Il Movimento esulta per gli 87mila iscritti che hanno partecipato alla votazione indetta sul blog grillino
I dissidenti M5S non ci stanno. Cosi’, mentre il Movimento esulta per gli 87mila iscritti che hanno partecipato alla votazione indetta sul blog di Beppe Grillo un mese fa per modificare il ‘non statuto’ del ‘non partito’ insistono: la votazione non e’ valida per il modo “in cui e’ stata proposta, antidemocratico e plebiscitario, perche’ la democrazia impone una discussione prima della deliberazione”. Il non statuto cosi’ “non si puo'” cambiare e serve “un’assemblea fisica”. Luca Capriello, avvocato penalista di Napoli e voce del “dissenso nazionale” pentastellato – ad esempio della trentina di attivisti espulsi dal Movimento fondato e reintegrati con un’ordinanza della magistratura a cui nei mesi addietro si sono rivolti – lo dice chiaro all’Agi: “non c’e’ stato il quorum del 75% previsto dalla legge (l’articolo 21 del codice civile che disciplina il funzionamento delle assemblee e che stabilisce per le modifiche statutarie la presenza di almeno tre quarti dei soci e il voto favorevole della maggioranza di questi). “La reazione M5S al voto e’ tutta politica e insistiamo nel richiedere un’assemblea nazionale ‘fisica’ che sciolga i nodi e faccia uscire dal cul de sac in cui il Movimento si e’ cacciato”.
Gia’ l’avevano chiesta allo stesso Grillo con una lettera, ora stanno raccogliendo le firme. Capriello anticipa: “ne abbiamo gia’ un migliaio, sono di iscritti di tutta Italia, se arriveremo a 5mila autoconvocheremo un’assemblea vera che non potra’ essere deliberante ma che ha l’obiettivo di mettere a punto un documento politico”. Un nuovo ricorso all’autorita’ giudiziaria? E’ una “extrema ratio, vogliamo una soluzione politica per via democratica”. Intanto, gli iscritti M5S hanno approvato a maggioranza le modifiche al ‘Non Statuto’ e al regolamento del Movimento 5 Stelle. Il quorum del 75%, quindi, necessario perche’ la votazione – durata un mese sul blog di Beppe Grillo – risultasse valida, non e’ stato raggiunto. Hanno votato 87.213 dei 135.023 iscritti, per una percentuale del 64%. Ma il leader M5S, Grillo, ha subito voluto chiarire che “il Movimento 5 Stelle e’ sempre stato contrario alla logica del quorum. Per noi chi partecipa e si attiva conta e ha il diritto di prendere le decisioni. In ogni caso ha votato la maggioranza assoluta degli iscritti”. E che “processi, burocrazie, codici e codicilli non possono fermarci”. Quindi, dal momento che “oltre il 90% di chi ha votato, si e’ espresso a favore dell’aggiornamento del Non Statuto e del Regolamento e piu’ del 70% per il Regolamento nella sua versione con le espulsioni”, ha aggiunto Grillo, “faremo in modo che questa chiara volonta’ venga rispettata in ossequio alle leggi attuali: i nostri avvocati sono gia’ al lavoro per questo”. Insomma, niente quorum per il Non Statuto M5s, ma Grillo esulta. Quanto basta per scatenare una polemica.