di Maurizio Balistreri
“Il mancato quorum al referendum ungherese mi auguro faccia riflettere in molti: chi semina vento, raccoglie tempesta”, afferma Pier Ferdinando Casini presidente della Commissione Affari esteri del Senato. Da Lampedusa arriva un tweet del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: “Bello ricevere qui a Lampedusa i risultati del mancato quorum in Ungheria”. Un altro tweet arriva dal vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani: “In Ungheria il quorum non c’è ma per l’Europa il problema rimane. Ognuno per sé è la formula della sconfitta di tutti. Inaccettabile”. Sono stati chiamati al voto 8,3 milioni di ungheresi. E’ stato un referendum dal sapore di una consultazione pro o contro Bruxelles. Viktor Orban puntava su un plebiscito. Gli ultimi sondaggi davano in netto vantaggio il fronte anti-quote, soprattutto tra gli elettori di Fidesz e Jobbik, ma restava sempre in dubbio la percentuale di elettori che sarebbero andati alle urne. L’ossessione sulla politica anti-migranti, di cui Orban si è fatto capofila anche in ambito europeo, di certo ha distolto l’attenzione dalle politiche economiche e sociali del governo conservatore. Il partito Fidesz governa il Paese dal 2010 e ha come unico possibile rivale credibile per le prossime politiche del 2018 il partito di estrema destra Jobbik. Le ong avevano lanciato una controcampagna per il boicottaggio del voto. La Commissione europea ha sempre sottolineato che l’esito della consultazione non avrà alcun impatto giuridico sugli impegni presi. “Gli stati membri hanno la responsabilità legale di applicare le decisioni prese”, ha ricordato il commissario alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos. Per il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker “se venissero organizzati referendum su ogni decisione dei ministri e del Parlamento europeo, l’autorità della legge sarebbe messa in pericolo”. Il quesito posto agli elettori ungheresi recitava: “Volete che l’Unione europea decreti il ricollocamento obbligatorio dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del Parlamento ungherese?”.