Niente Wikipedia il 3 luglio. La comunità italiana ha deciso di oscurare le proprie pagine e bloccare le ricerche contro la direttiva sul copyright in discussione al Parlamento europeo che, secondo la più famosa enciclopedia sul web, “minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete”.
Quando l’utente prova a fare una qualsiasi ricerca, appare una nota che spiega la protesta. Si chiede ai deputati europei di “respingere l’attuale testo e riaprire la discussione”. Il 5 luglio, infatti, il Parlamento europeo sarà chiamato a decidere in seduta plenaria se accelerare l’approvazione della direttiva o meno. Secondi Wikipedia, “anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, si impongono nuove barriere, filtri e restrizioni”.
Se fosse approvata, “potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. E Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere” si spiega. Contro la proposta si sono schierati studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee, centinaia di accademici, organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica. “Vogliamo poter continuare a offrire un’enciclopedia libera, aperta, collaborativa e con contenuti verificabili” è l’appello finale.