E’ di almeno 100 morti il bilancio provvisorio delle vittime del bombardamento, avvenuto per errore su un campo profughi nel nordest della Nigeria: lo ha reso noto l’ong Msf (Medici senza Frontiere), che ha condannato con forza un attacco “scioccante e inaccettabile”. Il bilancio delle vittime sembra peraltro essere destinato ad aumentare, mentre altre 150 persone sarebbero rimaste ferite, molte in modo grave.
Fonti dell’esercito nigeriano hanno confermato il bombardamento, che sarebbe avvenuto per errore: un caccia cui era stato ordinato di colpire un bersaglio legato alle milizie jihadiste di Boko Haram avrebbe “sbagliato obbiettivo”. Anche il generale Lucky Irabor, comandante dell’offensiva in atto da qualche mese contro i Boko Haram nel nord-est della Nigeria, ha confermato il bombardamento “per sbaglio” nella regione. E’ la prima volta che i militari ammettono di aver colpito un obiettivo civile, benché già in passato testimoni avessero denunciato incursioni dei caccia di Abuja. Ma quella di oggi è una strage senza precedenti, dalle dimensioni enormi. Fra i morti vi sono anche sei operatori della Croce Rossa, secondo quanto reso noto dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, mentre altri 13 sarebbero rimasti feriti. Non si tratta del primo errore di questo genere da parte dell’aviazione nigeriana: nel 2014 cinque persone persero la vita in un raid aereo notturno su un villaggio scambiato per un accampamento delle milizie di Boko Haram.