Nobel Fisica a Penrose, Genzel e Ghez per scoperte su buchi neri
In Svezia, seconda giornata della settimana dei Nobel dopo quello assegnato per la Medicina. Il commento
Nella seconda giornata della settimana dei Nobel 2020, l’Accademia Reale delle Scienze di Svezia ha assegnato il premio Nobel per la Fisica a Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez, per le loro scoperte sui buchi neri. All’indomani dell’assegnazione di quello per la Medicina, oggi è la volta del Nobel per la Fisica. In particolare, l’Accademia ha attribuito il riconoscimento al britannico Roger Penrose “per la scoperta che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività”. Il premio è andato congiuntamente anche al tedesco Reinhard Genzel e alla statunitense Andrea Ghez – comunica l’Accademia di Stoccolma – “per la scoperta di un oggetto compatto supermassiccio al centro della nostra galassia”.
IL COMMENTO
“Il premio Nobel di quest’anno a Penrose, Genzel e Ghez è stato un grande riconoscimento non solo ai tre scienziati ma anche al lavoro di una vasta comunità di ricercatrici e ricercatori sulla fisica dei buchi neri, cui l’INFN dà un contributo fondamentale, sia sul fronte teorico sia su quello osservativo, partecipando a grandi collaborazioni internazionali come EHT e gestendo l’interferometro per onde gravitazionali VIRGO che, insieme a LIGO, ha permesso l’osservazione sperimentale di nuove popolazioni di buchi neri. Stiamo lavorando con grande impegno anche al futuro dello studio di questi oggetti astrofisici tramite onde gravitazionali progettando l’interferometro di nuova generazione Einstein Telescope, per cui l’Italia ha candidato la Sardegna come sito ospitante “. E’ il commento di Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), all’assegnazione del premio Nobel per la Fisica a Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez, per le loro scoperte sui buchi neri.