Un tratto di matita cambierà il mondo. È cominciata da un segno come questo una delle più importanti rivoluzioni tecnologiche di questo secolo, con la scoperta del Grafene, materiale bidimensionale ultrasottile, costituito da un singolo strato di atomi di carbonio, che nel 2010 ha permesso al fisico anglo-russo Konstantin Novoselov di vincere il premio Nobel per la Fisica, a soli 36 anni.
Askanews lo ha incontrato al Museo della Scienza di Milano, a margine di un incontro sull’utilizzo del grafene nell’industria aerospaziale, organizzato da Leonardo-Finmeccanica. “Il Grafene è superlativo – ha spiegato – è il materiale con la migliore conduzione termica. Può essere utilizzato praticamente per qualunque cosa. Il punto è capire quali sono le priorità e quanto lavoro c’è da fare per garantirne una larga diffusione; già oggi viene utilizzato nei materiali compositi, nelle batterie o per i filtri dei carburanti e sono sicuro che in futuro sarà utilizzato per molte altre cose”.
Ed eccolo il grafene. Questo foglietto è composto da ben 10 strati, per avere un’idea di quanto sia sottile eppure rivoluzionario; testato anche in voli parabolici per sondarne le proprietà in condizioni di microgravità. Aerei invisibili, satelliti super-resistenti al calore, agli impatti e alle radiazioni, computer ultraveloci e addirittura vele spaziali in grado di trasportare sonde verso altri sistemi stellari alla velocità della luce (o quasi)… Tutto questo non è fantascienza ma è il futuro, anzi è già il presente come hanno spiegato Marco Molina e Giovanni Soccodato, rispettivamente responsabile ricerca e sviluppo Spazio e direttore strategie e innovazione di Leonardo.
“I miei colleghi di Leonardo – ha spiegato Molina – stanno ingegnandosi, sono stati solleticati da queste proprietà incredibili del grafene e lo stanno utilizzando nelle strutture degli aerei e degli elicotteri, per renderle più resistenti agli impatti, più leggere ma anche per costruire sistemi antighiaccio per proteggere le ali degli aerei. Anche nell’elettronica e nella microelettronica, le capacità di dissipazione del calore del grafene sono già utilizzate e ci permetteranno di realizzare prodotti sempre più competitivi. Nella vita di tutti i giorni, a partire dagli indumenti per la pratica sportiva, le calzature, i caschi, abbiamo un utilizzo sempre più pervasivo delle proprietà di questo meraviglioso materiale”.
“Quello che stiamo cercando di fare noi oggi – ha aggiunto Soccodato – è trovare una capacità di rendere il grafene utilizzabile per preparazioni industriali. Stiamo lavorando su processi in grado di ripetere le sperimentazioni per rendere applicabile il Grafene in maniera ripetitiva sulle linee di produzione”. L’Italia è in prima fila nello studio sul Grafene. Nuove scoperte sulle sue proprietà, ad esempio, sono state fatte di recente anche al Politecnico di Milano nell’ambito del Graphene Flagship, tra i maggiori progetti di ricerca dell’Unione Europea che vede coinvolte 145 tra industrie, università e centri di ricerca in oltre 20 Paesi.