Nobel Pace alla campagna anti-armi nucleari Ican. Fihn: “Sono onorata”

Il presidente del comitato: “Quest’anno il premio per la pace e’ anche un appello agli Stati”

Beatrice Fihn

La ong ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) ha vinto il premio Nobel per la pace 20017. Nella motivazione, il comitato per il Nobel invita le potenze nucleari a “seri negoziati” finalizzati all’abolizione dell’arma atomica. L’Ican “riceve il premio per il suo lavoro finalizzato a portare l’attenzione sulle catastrofiche conseguenze di qualsiasi uso delle armi atomiche e per i suoi sforzi fondamentali per giungere a un trattato che proibisca tali armi” ha detto il presidente del comitato del Nobel norvegese Berit Reiss-Andersen. “Quest’anno il premio per la pace e’ anche un appello agli Stati perche’ comincino negoziati seri rivolti a una graduale, bilanciata e attentamente monitorata eliminazione delle 15mila testate nucleari presenti al mondo”, ha proseguito Berit Reiss-Andersen. L’organizzazione, che raccoglie 468 organizzazioni non governative in 101 Paesi, e’ stata premiara per aver messo in guardia “sulle catastrofiche conseguenze umanitarie” di questi arsenali e per i suoi sforzi per arrivare al trattato che le ha proibite. “Sono onorata, e’ un onore immenso difficile da descrive: e’ un premio importantissimo per coloro che lavorano dal 1945 alla lotta contro le armi nucleari, un tributo ai sopravissuti di Hiroshima e anche alle vittime dei test nucleari che ancora si fanno”. Queste le prime parole di Beatrice Fihn, direttore esecutivo di Ican. “Il premio Nobel per la Pace illumina il percorso che offre il trattato (adottato dall’Onu nel luglio 2017, ndr) verso un mondo libero dalle armi nucleari. Dobbiamo imboccare questo cammino prima che sia troppo tardi – recita una nota di Ican -. “Lo spettro del conflitto nucleare e’ ancora grande. Se c’e’ un momento in cui le nazioni devono dichiarare la propria inequivocabile opposizione alle armi nucleari, quel momento e’ questo”. L’Ican ha applaudito alle nazioni che hanno gia’ ratificato l’accordo per il disarmo, un traguardo definito “un’urgente necessita’ umanitaria e non un sogno impossibile”.