Il premio Nobel per la pace per il 2022 è stato assegnato al bielorusso Ales Bialiatski, all’ong russa Memorial e all’ong ucraina Center for Civil Liberties . L’ha reso noto oggi il Comitato per il Nobel.
Il bielorusso Ales Bialiatski si batte da oltre 30 anni per i diritti umani e lo sviluppo democratico in Bielorussia. È il leader dell’organizzazione per i diritti umani Viasna. Ed è in prigione. Era già uno dei leader del movimento democratico nel suo Paese a metà degli anni ’80 e ha continuato a fare campagne per i diritti umani e le libertà civili nel paese. Nel 1996 ha fondato l’organizzazione non governativa Human Rights Center Viasna e oltre al Nobel per la Pace di oggi, ha vinto il Right Livelihood Award, a volte indicato come il “Nobel alternativo”, nel 2020.
Viesna è un centro che fornisce assistenza legale ai prigionieri politici e alle loro famiglie. I governi bielorussi hanno osteggiato l’attivista e la sua attività, fino a che nel 2011 è stato arrestato con la falsa accusa di evasione fiscale. È uscito dal carcere tre anni dopo, in condizioni di salute precarie a causa dei lunghi periodi in isolamento. Il centro Viasna è stato chiuso. Ma lui ha continuato a battersi per il rispetto dei diritti umani nel suo paese, arrestato più di 25 volte per accuse orchestrate contro di lui. Bialiatski è stato arrestato anche in seguito alle proteste antigovernative di Minsk del 2020. Rimane in prigione senza processo.