Nomine Rai, trattative ancora aperte. Di Maio: “E’ stato un buon incontro”

Il piu’ accreditato per la poltrona di Ad resta l’ex direttore di La 7, Fabrizio Salini, mentre per la presidenza Giovanna Bianchi Clerici

rai

“E’ stato un buon incontro, stiamo conoscendo le persone per le loro capacità e per le loro referenze”. Sono poco più delle 22, il vicepremier luigi Di Maio, lasciando palazzo Chigi dopo il vertice sulle nomine Rai afferma: “Stasera non era per chiudere, era per fare una discussione”. “Andiamo avanti, vogliamo gestire questa partita in maniera ambiziosa”. Il piu’ accreditato per la poltrona di Ad della Rai resta l’ex direttore di La 7, Fabrizio Salini, mentre per la presidenza di viale Mazzini in pole e’ Giovanna Bianchi Clerici. Il primo sarebbe indicato da M5s, la seconda dalla Lega. Ma le scelte devono essere fatte dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria che anche oggi ha sottolineato di non volersi far condizionare.

“Si usa condividere le cose, poi ognuno si prende le proprie responsabilita’”, ha spiegato il responsabile di via XX settembre che a palazzo Chigi ha discusso del dossier Rai con il presidente del Consiglio e i vicepremier Di Maio e Salvini. Il metodo – ha sottolineato oggi il premier Conte e’ “quello di confrontarsi per scegliere le persone migliori e di parlarsi francamente, tra presidente, ministri competenti e i rappresentanti delle forze politiche di maggioranza”.

Per il ruolo di Ad nella rosa figurano anche i nomi di Andrea Castellari e Marcello Ciannamea ma il Movimento 5 stelle continua a puntare su Salini. Tuttavia sul tavolo c’e’ tutto il pacchetto di nomine legato alla direzione delle testate giornalistiche dell’azienda di viale Mazzini, a cominciare dal tg1. La Lega chiede che si stringa subito un accordo anche su questo punto. I nomi dei vertici dovrebbero arrivare venerdi’, fino ad allora si continuera’ a trattare.

La trattativa, sebbene riguardi direttamente l’ad e il presidente della Rai, si estende, sottotraccia, anche ai direttore di Rete e ai direttori dei Tg, a partire da quello della rete ammiraglia, “destinata” al primo partito, ovvero il M5S, ma sulla quale Salvini ha deciso di puntare in queste ultime ore. Una presa di posizione che potrebbe rallentare ancora i tempi di un accordo complessivo. Perche’ ad un accordo complessivo (tra ad, presidente e direttori di testate) puntano entrambi i partiti, senza pericolose decisioni a tappe.  E per il ruolo ricoperto finora da Mario Orfeo, in serata i 4 partecipanti al vertice hanno provato a stringere.

Il nome in pole per il ruolo di ad sembra comunque essere ancora quello di Salini. Il dg di Stand by me e’ apprezzato da Di Maio e accolto con una certa freddezza negli ambienti leghisti (con tanto di sospetti di vicinanza al mondo renziano) ma e’ comunque considerato un manager stimato e “fuori” dal paludato mondo dei partiti. Per quanto riguarda le due alternative, Andrea Castellari e’ attualmente alla guida di Viacom International, mentre Marcello Ciannamea e’ l’attuale direttore dei palinsesti. Non meno complicata e’ la partita per la presidenza della Rai che, come previsto nello schema iniziale, dovrebbe spettare alla Lega. Il nome inizialmente proposto, quello dell’ex parlamentare bossiana Giovanna Bianchi Clerici, continua a non convincere una larga fetta del Movimento, a partire da quella che fa riferimento al presidente della Camera Roberto Fico.

Mentre su Gianmarco Mazzi, vicino ad An e gia’ direttore artistico del Festival di Sanremo c’e’ una certa freddezza in FI. I dubbi degli azzurri si concentrano soprattutto sul ruolo di socio di Lucio Presta che ha avuto in passato Mazzi: un ruolo, si spiega, che potrebbe generare un potenziale conflitto di interesse. Domani, intanto, e’ stato convocato l’ufficio di presidenza allargato della Vigilanza e il nome del potenziale presidente potrebbe spuntare: su quel nome, tuttavia, e’ necessario l’ok dei 2/3 della commissione. Un ok sul quale i membri di M5S e Lega non bastano.[irp]