Il casatiello ha origini antichissime, addirittura se ne trova una testimonianza nell’opera “La gatta Cenerentola” di Gianbattista Basile del 1634. Lo scrittore racconta il momento dei festeggiamenti dati dal Re per ritrovare quella fanciulla che aveva perso la scarpetta e che gli aveva rubato il cuore.
“E’ venuto lo juorno destenato oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato”. Questa è una sola delle tante testimonianze, ma si pensa che il Casatiello abbia vita ancor più antica.
Il termine “Casatiello” deriva infatti, da “caso” che, nella lingua napoletana, vuol dire formaggio e rievoca quindi la cospicua quantità che se ne trova al suo interno. Un piatto dei classici simboli pagani associato a una festività cristiana: sembra una cosa molto strana ma che, in realtà, capita spesso quando si parla di piatti della tradizione.
Ingredienti per un casatiello grande
Per la pasta:
1 kg di farina
lievito di birra 2 cubetti
100 gr. strutto (sugna)
poco sale, molto pepe
Per il ripieno:
400 gr. di pecorino (oppure formaggi misti: provolone piccante, grana, emmenthal, fontina, ecc.)
400 gr. di salame tipo napoli
sale, pepe
Per la guarnizione:
5 uova
Preparazione:
La ricetta del casatiello, è uguale a quella del tortano, solo che le uova invece di essere sode e messe all’interno a pezzettini, vengono messe sopra crude e fermate da striscioline di pasta messe a croce sull’uovo. Stemperate il lievito in acqua tiepida (che non sia troppo calda). Disponete la farina a fontana, ponetevi al centro lo strutto, il sale, il pepe, il lievito sciolto nell’acqua, e aiutandovi con altra acqua tiepida, mescolate tutto fino a ottenere una pasta morbida che lavorerete con forza per una decina di minuti battendola sul tavolo.
Fatela poi crescere in una terrina coperta, in luogo tiepido, per un paio d’ore o fin quando la pasta avrà raddoppiato di volume. Tagliate tutti i formaggi e il salame a dadini. Quando la pasta sarà cresciuta, staccatene una pagnottella e tenetela da parte. Battete tutto l’impasto rimanente con le mani e stendetela allo spessore di un centimetro. Disponete su tutta la superficie, uniformemente, il ripieno, e arrotolate con delicatezza la pasta, il più strettamente possibile. Ungete di strutto un ruoto (uno stampo largo col buco centrale); disponetevi il rotolo di pasta a ciambella, unendone bene le estremità e rimettetelo a crescere in luogo tiepido coprendolo con un panno.
Quando il casatiello avrà lievitato (accorreranno almeno due ore), disponete le 5 uova su di esso a intervalli regolari, e fermatele con delle striscioline incrociate fatte con la pasta che avete tenuto da parte. Infine infornatelo a forno già riscaldato a 160° per i primi 10 minuti poi a 170°-180° per un’ora di cottura complessiva. Sformatelo quando sarà tiepido. Da sottolineare che, alle volte, quando nella pasta ci sono grassi e ripieno, la lievitatura tarda a verificarsi; sarebbe quindi opportuno, per non avere sorprese, fare la pasta il giorno precedente a quello in cui verrà consumato. E’ ottimo sia caldo che freddo, e anche riscaldato. E Buona Pasqua!