Non c’è più Angelo ma Barbara: condannato cambia sesso, tutto da rifare a Palermo

Il giudice che aveva emesso il provvedimento costretto a rettifica dopo riscontro

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Sono andati a notificare il decreto penale a quattro anni dai fatti e hanno scoperto che il condannato, nell’attesa che la giustizia – tradizionalmente lenta ma inesorabile – facesse il suo corso, era diventata una condannata. L’uomo che il 28 agosto 2013 aveva rubato l’energia elettrica, tanto da meritare il decreto, ha cioe’ cambiato sesso. Cosa che ha costretto il giudice che aveva emesso il provvedimento, il Gip di Palermo Nicola Aiello, a una rettifica, dopo l’acquisizione del certificato dell’anagrafe del Comune di Bagheria (Palermo), che ha confermato che Angelo non esiste piu’ e ora al suo posto c’e’ Barbara. Giustizia piu’ lenta che inesorabile, dunque, che non tiene conto di come, fra quando viene commesso un reato e quando si cerca di punirlo, le persone possano cambiare. Angelo e’ cambiato proprio radicalmente, del tutto, e’ venuta fuori Barbara, la donna che era stata sempre imprigionata nel corpo di un uomo, e di fronte a questo fatto assolutamente imprevedibile la burocrazia giudiziaria e’ rimasta interdetta, senza parole. Anche perche’ il cambiamento di sesso aveva avuto dei passaggi obbligati davanti alla giustizia civile, e che la giustizia penale ignorava. Il decreto penale e’ una condanna a una pena pecuniaria, che viene emessa senza un processo e senza ascoltare l’imputato. Una volta fatta la notifica, il condannato puo’ opporsi, il decreto viene revocato e inizia il giudizio vero e proprio. Angelo-Barbara non ha ancora deciso cosa fare, ma probabilmente si opporra’. I diecimila euro imposti dal giudice sono infatti pesanti da pagare, al giorno d’oggi, tanto per un uomo che per una donna.