“Non pago pizzo al Pd. Alla Rai guadagnavo di più”
“Non pago il pizzo al Pd”. Il senatore democratico, Corradino Mineo, di versare la quota di soldi che il suo partito ha chiesto a tutti gli eletti in Parlamento non ne vuole sapere. Trattasi di 25mila euro che Mineo vuol tenersi nel portafoglio. “Per accettare la candidatura ho lasciato la Rai e una retribuzione più alta dell’attuale”: è uno dei passaggi della lettera che il giornalista, ex direttore di Rainews 24, ha inviato all’amministrazione del partito in Sicilia. Secondo quanto riporta Repubblica, Mineo ricorda di aver versato nel 2013 già 14 mila euro al Pd e di averne spesi 24 mila “per l’attività in Sicilia” e ancora di “aver dovuto pagare una multa da 900 euro al Comune di Valderice per l’affissione irregolare di manifesti” e di pagare “un canone da 800 euro al mese per l’affitto di un appartamento a Palermo”.
In Rai Mineo se la passava meglio. E lo ammette candidamente: “Ho rinunciato a 60 mila euro e non ho fatto un favore a nessuno: mi hanno pregato per farmi candidare. Poi ho scoperto che dovevo pagare una specie di pizzo per essere messo in posizione utile. Ma scherziamo? Io pago, e volentieri, per progetti visibili, non per finanziare le auto blu del segretario o le assunzioni di comodo nel partito. Se avessi saputo prima di questo mercimonio, avrei rifiutato il posto in lista. Purtroppo avevano già organizzato la conferenza stampa… “.