Un quadro che rievoca quello emerso dallo scandalo Volkswagen quindi. La lettera di Pignatone e il caso Fap per quanto riguarda il ministero della Salute – fanno sapere fonti del ministero – è stata di dovere protocollata, non appena ricevuta, a cura della Direzione prevenzione che poco dopo, il 22 luglio, ha chiesto un parere all’Iss, proprio riguardo alle criticità emerse nelle procedura di omologa dei Fap al ministero dei Trasporti. Il presidente dell’Iss Walter Ricciardi ha spiegato: “Ci è stato chiesto un parere e nell’arco dei prossimi giorni daremo una risposta. Siamo a lavoro per dare una risposta nel più breve tempo possibile, nei prossimi giorni”. La questione dei filtri antiparticolato e anche quella dello scandalo Volkswagen, ha spiegato, “si va a inserire in un’attività di studio che l’istituto svolge da anni sulla rapporto tra fattori di rischio ambientale e salute umana”, perché “sono anni che si parla di inquinamento atmosferico e tutti noi, in primis come studiosi, ci stiamo battendo perché l’inquinamento atmosferico sia ridotto. E’ chiaro che questo tipo di inquinamento atmosferico è insostenibile, pena di innescare situazioni irreversibili”.
In particolare, la vicenda della Volkswagen rivela “un comportamento criminoso” ma “speriamo che dal male nasca un bene: che ci si renda conto della necessità di agire adesso per ridurre emissioni, preservare immediatamente la salute delle persone, e nel breve e medio periodo preservare la salute dell’umanità contro i danni da inquinamento atmosferico e i cambiamenti atmosferici”. Ma cosa farà sul caso Fap in particolare l’Istituto superiore della sanità? “Noi – ha spiegato Ricciardi – in sostanza daremo un parere, alla luce di ciò che noi sappiamo, sul rischio additivo per la salute che scaturisce se le particelle inquinanti non vengono filtrate, daremo indicazioni su cui muoversi, un parere scientifico sui rischi correlati tra inquinamento atmosferico da particolato e salute umana”. Determinare tecnicamente se i Fap omologati sono pericolosi o no, più o meno inquinanti, non è compito dell’istituto.