Il presidente russo Vladimir Putin ha respinto l’accusa proveniente dall’Europa secondo la quale starebbe usando le forniture di gas attraverso il gasdotto Nord Stream, oggi fermo, come un’arma e ha affermato: “Dateci una turbina, e noi lanceremo domani Nord Stream 1”. Mosca sostiene di aver dovuto fermare il flusso di gas attraverso la condotta che unisce Russia e Germania passando per il Baltico a causa di una perdita di una turbina che non è possibile riparare permanendo le sanzioni attivate dai paesi europei in seguito all’attacco contro l’Ucraina. Le cancellerie europee, tuttavia, ritengono che quella russa sia una mossa per esercitare pressioni attraverso il ricatto energetico. “Nord Stream 1 è praticamente chiuso ora. E tutti dicono: ‘La Russia usa armi energetiche’. Ecco un altro nonsense: che tipo di armi usiamo noi? Noi forniamo i nostri partner nella misura in cui piazzano un ordine”, ha detto Putin, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti.
Tuttavia lo stesso presidente russo ha precisato che la Russia non fornirà nulla all’estero se contrario ai suoi interessi. Il leader del Cremlino ha inoltre fatto notare che paesi come l’Ucraina e la Polonia, che sono di transito per il gas diretto in Europa, hanno chiuso i gasdotti di loro volontà. Inoltre Putin ha detto di condividere l’insoddisfazione dei consumatori tedeschi per l’aumento dei prezzi dell’energia, citando le manifestazioni che si sono tenuti nel paese industrialmente più forte dell’Ue. E ha assicurato che, se necessario, il gasdotto Nord Stream 2 verrà attivato: “Noi non costruiamo niente invano. Abbiamo ricevuto le appropriate tencologie, abbiamo lavorato. Se necessario, attiveremo Nord Stream 2”.