“La libertà e l’indipendenza del magistrato sono una grande conquista che sarà ribadita dalle riforme, ma la vera indipendenza è dentro di noi”. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha preso la parola al Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nordio ha sottolineato l’importanza del principio costituzionale della leale collaborazione, interpretato in senso forte, ribadendo che la collaborazione tra il Csm e il Ministero è fondamentale per migliorare l’efficienza della giustizia nel Paese.
La centralità della cooperazione con il Csm è stata definita come la “chiave per restituire al Paese una giustizia sempre più vicina ai bisogni della collettività”. Nordio ha sottolineato l’importanza di rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti dei magistrati, considerandola un “pilastro dello Stato di diritto” che deve essere consolidato attraverso riforme mirate. Il Guardasigilli ha elogiato i magistrati per i loro sforzi, riconoscendo risultati “incoraggianti” rispetto agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che mira a ridurre i tempi dei processi e l’arretrato. In un contesto di tensioni e polemiche sulla giustizia, Nordio ha evidenziato la necessità di rassicurare i magistrati, soprattutto riguardo alla separazione delle carriere. Ha promesso che qualsiasi modifica costituzionale non porterà mai alla sottoposizione dei pubblici ministeri al potere esecutivo.
Rispondendo alle preoccupazioni espresse da alcuni consiglieri, Nordio ha sottolineato che la Costituzione è soggetta a modifiche e ha rassicurato sulla preservazione dell’indipendenza della magistratura. Ha richiamato l’attenzione sul concetto che la vera indipendenza risiede all’interno dei magistrati stessi, citando l’esperienza di un pm francese che ha chiesto il processo per un ministro della Giustizia, evidenziando la vera autonomia che i magistrati devono avere. Nel suo intervento, Nordio ha evitato di menzionare il caso dell'”opposizione giudiziaria” sollevato dal collega Guido Crosetto, lasciando la questione all’interpellanza di +Europa. Tuttavia, il togato di Area Tullio Morello ha richiamato l’attenzione sul fatto che i magistrati italiani servono il Paese senza distinzioni politiche.
Il ministro ha affrontato le questioni relative agli interventi sui magistrati fuori ruolo e sulle valutazioni di professionalità. Ha anche sottolineato l’impegno del governo nell’assegnare personale e risorse agli uffici giudiziari, con particolare attenzione al processo penale telematico previsto per il 2024. Nordio ha ammesso la necessità di un’implementazione graduale di questa novità. Tuttavia, alcuni consiglieri hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impatto del processo penale telematico sugli uffici giudiziari, evidenziando le sfide emerse durante la sperimentazione. Mentre sulle valutazioni dei magistrati, sono stati sollevati timori riguardo a una possibile lesione dell’autonomia interna di giudici e pubblici ministeri. Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, infine, ha sottolineato l’impossibilità per le toghe di rispettare i tempi previsti dal Codice Rosso, invitando la politica a fornire sostegno morale e pubblico ai magistrati che “quotidianamente servono con onore il Paese”.