Norman, nessuna traccia del camionista messinese. Interrogato il comandante: “Procedure rispettate”

Il traghetto è arrivato a Taranto. Finora si contano ufficialmente 11 vittime, fra cui tre italiani, ma ancora 98 persone mancano all’appello

mare norman

di Enzo Marino

Col passare delle ore cresce anche l’ansia dei familiari del camionista messinese Giuseppe Mancuso, disperso. L’uomo all’alba di domenica aveva telefonato loro annunciando che c’era un incendio a bordo della nave e che stava salendo su una scialuppa insieme ad altri passeggeri per mettersi in salvo. Il conducente non risulta tra le vittime accertate, ma nemmeno negli elenchi delle persone già sbarcate anche se la Marina Militare assicura che la lista delle persone tratte in salvo non è ancora completa.

È durato cinque ore l’interrogatorio di Argilio Giacomazzi (foto), il comandante del traghetto Norman Atlantic, il traghetto devastato da un incendio. Il comandante – accusato di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose – è stato ascoltato negli uffici della Capitaneria di porto di Bari dagli inquirenti che stanno conducendo le indagini che intendono chiarire le cause del rogo. Giacomazzi ha detto di aver fatto scattare l’allarme sulla nave nei tempi e nei modi previsti. “Le procedure di sicurezza sono stare rispettate”, ha riferito il comandante al magistrato Ettore Cardinali. “Il nostro assistito è tranquillo e ha risposto a tutte le domande. Ha un’esperienza di quasi 40 anni in mare”, ha invece aggiunto l’avvocato Alfredo Delli Noci.

Sono arrivati a Taranto 39 sopravvissuti al rogo del traghetto Norman Atlantic. Tre di loro hanno riportato ferite non gravi. Ieri sera altri 214 superstiti erano stati sbarcati al Porto di Brindisi dalla nave San Giorgio della marina militare. Intanto il relitto del traghetto incendiato è a 8-10 miglia al largo dell’Albania in fermo tecnico, date le proibitive condizioni del mare. Non è ancora stata decisa la destinazione finale. Ad oggi si contano ufficialmente 11 vittime, fra cui tre italiani, ma ancora 98 persone mancano all’appello e non si hanno certezze sul numero di persone che effettivamente si trovavano a bordo del traghetto. Il comandante, interrogato per cinque ore, ha ribadito agli inquirenti che sono state rispettate tutte le procedure di sicurezza.