È un affresco del mondo del grande cinema italiano del passato, fatto con affetto ma anche con il gusto della caricatura, “Notti magiche”, il film di Paolo Virzì che chiude la tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, in sala dall 8 novembre. Scritto da Virzì con Francesco Piccolo e Francesca Archibugi, il film è ambientato nel 1990 e racconta l avventura di tre ragazzi, vincitori del premio Solinas, che sognano il cinema e che a quel mondo e ai suoi protagonisti si avvicinano per la prima volta, scoprendone miseria e nobiltà.[irp]
Antonino, un siciliano colto e apparentemente integerrimo, Luciano, toscano vitale e sfacciato, Eugenia, rampolla di una famiglia del potere romano, vengono ammessi con benevolenza alla corte di quel circolo leggendario composto da Monicelli, Scola, Age e Scarpelli, Suso Cecchi D Amico, Lina Wertmuller. Un mondo a cui Virzì si avvicinò da ragazzo quando arrivò dalla Toscana a Roma con il sogno di fare il regista. “C’è qualcosa che ha a che fare con le emozioni che mi sono rimaste dentro, vissute nella stagione della scoperta della grande città da parte di un giovanotto provinciale che era venuto con l’idea folle di fare il cinema. Quindi di quei ricordi – ha detto il regista – di quelle esperienze e di quelle emozioni che avevo voglia in qualche maniera di provare a raccontare trasformandole in un qualcosa che non fosse solo una rievocazione autobiografica, ma che fosse anche qualcos’altro, in questo senso un film sul cinema, la stagione delle illusioni, su quell’Italia, su quella Roma lì, ma anche un film sull’arte del racconto, su cosa voglia dire raccontare la vita e trasformarla in un film”.