Politica

Nuova lite nella maggioranza su bicameralismo e legge elettorale

Nuova lite nella maggioranza, il tavolo sulle riforme è bloccato perché i partiti della coalizione di governo non trovano l’accordo su legge elettorale e riforma del bicameralismo. Da una parte c’è Iv che chiede di rivedere l’attuale assetto che affida esattamente gli stessi compiti a Camera e Senato, dall’altra Leu e M5s che sono contrari alla riforma del bicameralismo e pretendono innanzitutto il rispetto degli accordi sulla legge elettorale e che sono contrari a riproporre un sistema simile a quello della riforma Renzi bocciata dal referendum del 2016. In mezzo il Pd, che vuole il rispetto degli accordi sulla legge elettorale, ma in prospettiva è d’accordo sulla revisione del bicameralismo.

Le ultime due riunioni del tavolo, riferiscono diverse fonti di maggioranza, si sono concluse con uno stallo, perché appunto i renziani chiedono che si proceda con un unico pacchetto di riforme, che comprenda la legge elettorale e la riforma del bicameralimo. Spiega Federico Fornaro di Leu: “Intanto si rispettino gli accordi di ottobre – firmati da tutti i partiti della coalizione – e si porti avanti quello che c’era scritto nel documento”, ovvero la legge elettorale proporzionale e i correttivi per adeguare l’assetto istituazionale al taglio dei parlamentari. “Poi si può discutere sui correttivi, anche a livello regolamentare, per migliorare efficienza parlamento e equilibrio tra esecutivo e Parlamento”.

Irritati anche i democratici, che a differenza di M5s e Leu condividono l’idea di Iv di mettere mano al bicameralismo, ma non accettano che questa battaglia diventi il pretesto per bloccare anche la riforma elettorale in senso proporzionale. “Noi – spiega un parlamentare Pd – siamo d’accordo che si debba fare la riforma del bicameralismo. Ma sappiamo che è un percorso complicato e lungo. Per questo non si può dire che la legge elettorale deve andare di pari passo con il resto delle riforme, perché così non si fa niente”. Renzi, però, minaccia di alzare la tensione. Da settimane il leader di Iv ricorda che la verifica andava completata “entro un mese”, cioé per l’inizio di dicembre, e i risultati ancora non si vedono. L’ex premier ha convocato il gruppo dirigente di Iv per domani, per fare il punto della situazione.

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