Ci sarebbero anche stalle trasformate in villette con tanto di piscina tra le proprietà del padre di Luigi Di Maio sequestrate dalla polizia municipale di Mariglianella (Napoli). A scoperchiare, ancora una volta, il vaso di Pandora sono Le Iene che con documentazione alla mano fanno emergere altri interrogativi non solo sui contestati immobili “fantasma” che fanno capo a Antonio Di Maio ma pure su una serie di passaggi societari dell’azienda della famiglia del ministro del Lavoro. Azienda che, secondo la trasmissione televisiva, avrebbe un debito col fisco di oltre 176mila euro. Andiamo con ordine. Com’è noto, tutto nasce da una dichiarazione di uno dei quattro lavoratori che ha dichiarato di aver lavorato in nero per la ditta dei Di Maio e che ha pure fatto causa quando il ministro del Lavoro era già proprietario da due anni dell’impresa paterna.[irp]
Tra una documentazione e l’altra, correlata da immagini riprese anche da droni, Le Iene fanno emergere che la proprietà del geometra Antonio Di Maio, papà di Luigi, comprende “un campo da calcio, fabbricato dal tetto bianco, altra struttura accanto con tegole marroni, altra costruzione di fronte con pareti bianche e tetto rosso, e infine, in fondo alla proprietà, quella che dall’alto sembra una piccola villetta con tanto di patio coperto e prato circostante”. Le stesse Iene ricordano che queste strutture “sono state dichiarate abusive dal sindaco in quanto tutti privi di licenza a costruire e di domanda di condono”. Le Iene tornano a parlare con il vice premier pentastellato indicandogli delle foto. “Ecco guardi… la riconosce questa proprietà?” gli chiede il conduttore. “Sì sì assolutamente sì, questa è la masseria dove ha vissuto mio padre per un periodo della sua vita quando era piccolo sì”. E così via fino a far notare a Luigi Di Maio tutti e quattro i fabbricati. Poi il colpo di scena. Le Iene tirano fuori un’immagine del 2002 che ritrae quella proprietà ma non c’è traccia dei fabbricati. Immobili che rispuntano facendo un confronto con un’altra foto del 2008.[irp]
“Eccoli qua – evidenzia la Iena a Luigi Di Maio – uno due tre quattro… aspetti eh sono identiche, vede qui c’è il campo da calcio… e questa villetta qua?”. Ma il vice premier risponde: “Questa era una stalla… oggi non mi risulta sia una villetta”. Ma le foto lo smentirebbero, in quanto, proprio in questa parte della proprietà dove per il ministro del Lavoro c’è una masseria sin dalla seconda Guerra Mondiale, per Le Iene, come testimoniano alcune immagini, c’è una villetta con piscina, col patio e dei punti di cottura. Ad avvalorare il tutto, le immagini che ritraggono Luigi Di Maio a fare il bagno proprio nella contestata piscina scattate addirittura lo scorso agosto, quando già era ministro. Dalla stalla al fisco. Sì, il fisco, perché sono sempre le Iene a tirar fuori un’altra oscura vicenda che interessa sempre l’azienda dei Di Maio di cui, ricordiamo, il papà del vice premier non è più titolare dal 2006. Per la trasmissione televisiva, nel 2010 sui terreni di Mariglianella, di proprietà di Antonio di Maio, Equitalia ha iscritto un’ipoteca dal valore di 333.499 euro per un credito di 176.724 euro. Da qui, scattano una serie di interrogativi sui vari passaggi societari che si sono registrati negli ultimi anni sull’azienda Di Maio.
PAPA’ DI MAIO CONFESSA TUTTO
“Chiedo scusa per gli errori che ho commesso, chiedo scusa alla mia famiglia per i dispiaceri che hanno provato, e chiedo scusa anche agli operai che hanno lavorato senza contratto per la mia azienda anni fa”. In un video pubblicato su Facebook Antonio Di Maio, papà del vicepremier Luigi travolto dallo scandalo lavoro nero nell’azienda di famiglia racconta la sua verità sulle vicenda. “Luigi Di Maio non era a conoscenza dei lavoratori impiegati in nero nell’azienda” ribadisce papà Di Maio nel video pubblicato sulla propria pagina Facebook, nel quale legge una lettera in cui spiega: “Sentivo il dovere di scrivere. Mi dispiace per mio figlio Luigi che stanno cercando di attaccare ma, come ho già detto, lui non ha la minima colpa e non era a conoscenza di nulla”.
IL PD ALL’ATTACCO
Il Pd parte subito all’attacco: “Prestanome per far eludere il fisco al padre. Titolare di un’azienda che ha assunto in nero. Quella che per lui era una stalla e’ invece la casa abusiva con piscina dove faceva il bagno. Ancora una volta #DiMaio sbugiardato in diretta televisiva. Ora basta. #DiMaioBugiardo”, scrive su Twitter il deputato del Pd Luciano Nobili. “Bugie, costruzioni abusive, lavoro nero, cartelle esattoriali scomparse, irregolarita’ nell’intestazione dell’impresa. E #DiMaio che ha perso la memoria su tutto. Venga in Parlamento, e’ sempre piu’ urgente. #LeIene #dimaiobugiardo”, rincara sempre su Twitter il capogruppo al Senato Andrea Marcucci.