Nuova Stagione del Teatro Massimo, si parte con Turandot

Ian Bostridge ∏ Sim Canetty-Clarke
26 settembre 2018

Tradizione e Innovazione, le parole chiave della nuova Stagione del Teatro Massimo di Palermo. Parole che sembrano coniugare la voce che vuole la Fondazione palermitana lanciata ormai tra i Pianeti e le Stelle della produzione e programmazione operistica europea e oltreoceano. Una realtà che vuole il Teatro Massimo al centro delle attività culturali non solo della città: con i suoi laboratori, i suoi allestimenti itineranti tra i quartieri cittadini, il teatro sempre aperto, ma anche all’estero con le tournée, come Dubai – dove tornerà anche quest’anno – e il Giappone.

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E su questa linea di innovazione sposata alla tradizione ecco che la Stagione 2019 si apre con l’opera tradizionale e innovativa per eccellenza del Novecento, Turandot di Giacomo Puccini, ultimo baluardo del teatro ottocentesco/verista e proiettata verso le sonorità del futuro. Una Turandot, allestita da Fabio Cherstich e i videoartisti russi AES+F, ambientata proprio in una immaginaria Cina del futuro, una Cina del 2070 che si apre con un flashback dove l’Ava della Principessa di Gelo, in una Pechino del 2019 vive il dramma che segnerà per sempre la sua discendente. la stagione 2019 del Teatro Massimo. Sul podio il direttore musicale della Fondazione, Gabriele Ferro, protagonista, nel ruolo del titolo, Tatiana Melnychenko che si alternerà con Astrik Khanamiryan, mentre Brian Jadge vestirà i panni di Calaf, il principe senza nome, alternandosi con Carlo Ventre.

La stagione vedrà insieme a Turandot alternarsi titoli del grande repertorio operistico, sinfonico e di danza con altri di ascolto più raro e che in alcuni casi rappresentano una prima assoluta. Dieci opere, 3 balletti, di cui sei nuove produzioni; dieci concerti sinfonici e sei recital per la stagione concertistica. E ancora una volta la coproduzione sarà uno dei diktat che porterà il Massimo a collaborare con teatri italiani (Bologna e Napoli), ed europei (Karlsruhe e Kiev), mentre in febbraio – come già detto – il Teatro Massimo in Oman alla Royal Opera House Muscat per tre recite della Traviata che vedranno Placido Domingo impegnato dapprima in scena, nel ruolo di Papà Germont, e sul podio come direttore in occasione dell’ultima recita.

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A Turandot quindi seguiranno le opere di repertorio come Pagliacci di Leoncavallo con Valeria Sepe nel ruolo di Nedda, La traviata di Verdi con la Violetta di Lisette Oropesa, e Il barbiere di Siviglia di Rossini con Vincenzo Taormina nei panni di Figaro. L’innovazione e le curiosità sono segnate da titoli come Winter Journey, prima assoluta di Ludovico Einaudi con la regia di Roberto Andò e il testo dello scrittore irlandese Colm Tóibín (Booker Prize), il musical My Fair Lady, mai rappresentato al Teatro Massimo, Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, La favorite di Donizetti (mai eseguita a Palermo nella versione francese), Idomeneo di Mozart (presente in stagione solo nel 1983 al Politeama) e Das Paradies und die Peri (Il paradiso e la Peri) di Schumann, “un grande oratorio profano che si presta alla forma scenica”, come ha avuto modo di spiegare il maestro Gabriele ferro durante la presentazione al Massimo, insieme al sovrintendente Francesco Giambrone, il sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo Leoluca Orlando, e Lucia Di Fatta, dirigente regionale al Turismo, in rappresentanza dell’assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo Sandro Pappalardo.

Anche per quanto riguarda la danza il Corpo di ballo del Teatro Massimo prosegue la strada intrapresa con successo nelle ultime stagioni con due spettacoli dedicati a coreografi del recente passato e del presente come Angelin Preljocaj, il collettivo Kor’sia, Micha van Hoecke, Carmen Suite di Alberto Alonso con Svetlana Zakharova, e un grande classico del balletto ottocentesco (Lo schiaccianoci natalizio con Jacopo Tissi nel ruolo del titolo). Si conferma quindi la scelta di valorizzare il Corpo di ballo della Fondazione che negli ultimi anni ha ottenuto grandi successi e importanti risultati. La stagione sinfonica 2019 abbraccia un repertorio vasto ed eterogeneo, spaziando dalla musica barocca (La santa Rosalia di Bonaventura Aliotti) al Jazz e si segnala per un’attenta selezione di grandi direttori d’orchestra e per la collaborazione con altre realtà musicali del territorio, dal Brass Group al Conservatorio di Musica di Palermo. Da segnalare i tre concerti dedicati a Johannes Brahms, che in pochi giorni permetteranno di ascoltare alcune delle opere più significative del compositore, compreso il Requiem tedesco diretto dal direttore musicale Gabriele Ferro.

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Una novità per la stagione 2019 sarà il ritorno dei concerti di canto, dedicati a sei grandissimi nomi della scena lirica internazionale: Mariella Devia, Nicola Alaimo, Jessica Pratt, Ian Bostridge, Anne Sofie von Otter e Waltraud Meier. Un programma più che ghiotto che è un naturale invito a rinnovare gli abbonamenti e a sottoscriverne di nuovi, perché anche se il Massimo, come Fondazione, per la stagione 2019 può contare sempre sul sostegno dei privati – i partner Fondazione Sicilia, Sispi, Amap, Amg Energia, Omer, Volotea, con il recente ingresso di GNV e di Sicily by Car, ai quali si aggiunge il contributo prezioso di tutti i sostenitori Art Bonus (Tasca d’Almerita, Caffè Morettino, Sais Autolinee, Agostino Randazzo, Dell’Oglio, Filippone Assicurazione, Giuseppe Di Pasquale, Alessandra Giurintano Di Marco, Istituto Clinico Locorotondo, Annibale Berlingieri) – il pubblico, con la sua presenza, è l’anima e la vita del Teatro stesso.

Per questo il Massimo continua la sua politica di avvicinamento con offerte e agevolazioni: gli abbonati che rinnovano anche per il 2019 (a partire dal 9 ottobre e fino al 4 novembre) per la prima volta dopo tanti anni non dovranno pagare il diritto di prelazione sugli abbonamenti; nuovi abbonamenti invece a partire dal 13 novembre, con tariffe particolarmente interessanti per chi sceglie la formula completa di abbonamento che comprende opere, balletti, concerti e recital. Inoltre, come già nelle stagioni passate, e sempre per rendere la fruizione sempre più facile, il Teatro Massimo continuerà a proporre le dirette streaming delle opere sul canale della WebTv.bbbbb

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