Almeno 14 persone sono rimaste uccise oggi nei bombardamenti lanciati dai ribelli sui quartieri di Aleppo controllati dal governo di Damasco, che hanno colpito anche un ospedale. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Sana, almeno tre donne sono morte e altre 17 sono rimaste ferite nell’attacco che ha colpito l’ospedale Al-Dabbeet, nel quartiere di Muhafaza, al centro di Aleppo (la tv siriana aveva parlato di “decine di vittime”), mentre altri 11 civili, tra cui un bambino, sono rimasti uccisi nei bombardamenti lanciati la scorsa notte e proseguiti nella mattinata di oggi contro i quartieri nella zona Ovest della città. Altre 50 persone sono rimaste ferite. Da parte sua, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato sul proprio account Facebook di almeno sette civili uccisi e di 50 feriti, sottolineando che “il numero dei morti probabilmente aumenterà”. “I gruppi terroristici Fronte al Nusra (affiliato ad al Qaida), Ahrar al-Sham e Jaish al-Islam hanno lanciato un vasto attacco su più fronti ad Aleppo dopo gli intensi bombardamenti sui quartieri residenziali e su un ospedale, causando morti e feriti tra i civili – si legge in un comunicato dell’esercito – le nostre forze armate sono pronte a respingere gli attacchi”. La scorsa settimana erano stati colpiti altri due ospedali ad Aleppo; dal 22 aprile scorso sono oltre 250 i civili morti nella seconda città della Siria.
Aleppo è una città fantasma, martoriata dalla guerra e dalle violenze: questo il nefasto quadro che alcuni giorni fa aveva illustrato all’agenzia di stampa AsiaNews da padre Ibrahim Alsabagh, 44enne francescano, guardiano e parroco della parrocchia latina di Aleppo. Alla vigilia del mese di maggio, aveva aggiunto, come Chiesa locale “abbiamo deciso di dedicare la Siria, ma soprattutto Aleppo, al cuore immacolato di Maria, regina della pace, perché doni alla pace a tutti noi”. Intanto, l’inviato speciale dell’Onu in Siria Staffan de Mistura si aspetta che l’esito dei colloqui con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, oggi a Mosca, sia un ritorno a un cessate il fuoco più sostenibile in Siria, dopo una recrudescenza del conflitto che si sta concentrando su Aleppo. “Pochi giorni fa ho annunciato un invito per gli Stati Uniti, la Russia e i principali sponsor alla cessazione del processo di ostilità e ho invitato le parti a fare tutto il possibile per aiutare questo processo”, ha detto de Mistura all’inizio del suo incontro con Lavrov. “Mi aspetto molto da questi negoziati, mi piacerebbe concentrarmi su un aspetto: il ritorno della cessazione delle ostilità. A Ginevra, abbiamo cercato di fare tutto il possibile per rafforzare e sviluppare questo meccanismo e renderlo più efficiente”, ha aggiunto. (con fonte Afp)
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