di Maurizio Balistreri
Nuovi bombardamenti aerei sono stati compiuti questa mattina su alcuni quartieri di Aleppo, dove continuano ad essere sempre più scarse le riserve di medicine e cibo per la popolazione assediata. Secondo l’Osservatorio siriano sui diritti umani, il bilancio da giovedì sera è salito ad almeno 128 morti, per la maggior parte civili. “Decine di raid” sono stati compiuti dall’aviazione russa e dal regime di Damasco a partire dalla mezzanotte scorsa sulla città controllata dai ribelli, ha spiegato l’ong. I raid si sono intensificati all’alba, provocando importanti incendi. Tra le vittime figurano 20 bambini e nove donne, ha precisato il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman. Almeno 36 civili sono stati uccisi inoltre nelle aree rurali della provincia di Aleppo. I feriti sono almeno 400, ha aggiunto. I circa 250mila abitanti dei quartieri di Aleppo controllati dai ribelli non ricevono aiuti alimentari e medicinali da circa due mesi e sono praticamente privi di acqua dalla giornata di sabato. Gli ospedali “stanno facendo fronte a una forte pressione in ragione del numero elevato di feriti e della mancanza di sangue disponibile e di chirurghi specializzati nelle trasfusioni”, ha riferito una fonte sanitaria locale. “Di fatto, i feriti più gravi vengono direttamente amputati”. Nella zona orientale di Aleppo, circa la metà delle vittime che i partner umanitari di Save the Children stanno estraendo dalle macerie o curando negli ospedali, in seguito ai bombardamenti degli ultimi giorni, sono bambini, comunica la stessa ong per l’infanzia. I medici stanno lavorando giorno e notte per salvare quante più vite umane possibili, tuttavia tanti bambini continuano a morire sui pavimenti degli ospedali a causa della mancanza di medicinali di base, antibiotici, anestetici e attrezzature, come i respiratori. I casi più gravi necessitano del trasferimento immediato fuori dalla zona orientale di Aleppo, ma questo non è possibile perché tutte le strade sono bloccate.
“Abbiamo bisogno di aiuto immediato, vogliamo che il nostro appello giunga a ogni essere umano sulla terra. Al Consiglio di Sicurezza dell`Onu, chiediamo di fermare urgentemente gli attacchi aerei su Aleppo che stanno causando tutto questo”, afferma un medico. Secondo le stime delle agenzie umanitarie, a giugno, quando è stato imposto per la prima volta l`assedio ad Aleppo orientale, almeno 100.000 bambini risultavano intrappolati in quell`area della città. “Stiamo assistendo a un`atrocità spaventosa, che continua a essere perpetrata davanti ai nostri occhi contro i bambini e le bambine di Aleppo. L`incapacità di assicurare loro e a tutti i bambini siriani la protezione di cui hanno bisogno rappresenta un`onta che perseguiterà la comunità internazionale per i decenni a venire,” afferma Sonia Khush, Direttore di Save the Children in Siria. Intanto, le diplomazie sono a lavoro. L’atmosfera è sempre incandescente. Prova ne sono le dichiarazioni dei rappresentanti di Washington e Londra ieri al Consiglio di sicurezza dell’Onu sul ruolo di Mosca nel conflitto in Siria, definite “inaccettabili” dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Consideriamo il tono e la retorica dei rappresentanti di Gran Bretagna e Stati Uniti come inaccettabili e di natura tale da danneggiare i nostri rapporti” ha detto Peskov. Ieri l’ambasciatrice Usa all’Onu Samantha Power ha accusato la Russia di “barbarie” per il suo ruolo nei pesanti bombardamenti su Aleppo, a fianco a dell’aviazione siriana. “E’ difficile negare che la Russia si stia alleando con il regime siriano per commettere crimini di guerra” ha rincarato il rappresentante britannico Matthew Rycroft.