Nuovi concorsi per docenti, quasi 50mila assunzioni

Nuovi concorsi per docenti, quasi 50mila assunzioni
20 dicembre 2019

Nuovi concorsi per la messa in ruolo di 50mila docenti della scuola secondaria e una nuova selezione per gli insegnanti di religione cattolica. Lo prevede la legge approvata in Senato, che ha convertito il Dl Scuola 126/2019 per la riduzione del precariato. “Facciamo un passo in avanti per far ripartire l’economia della conoscenza” commenta il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che chiede che scuola, università e ricerca tornino al centro della politica, anche economica, del Paese. “Un impegno mantenuto, un risultato importante”, gli fa eco la viceministra Anna Ascani. Circa 24mila sono gli insegnanti che potranno salire in cattedra a partire dal prossimo anno scolastico, con un concorso ordinario. Altrettante cattedre saranno a disposizione con un concorso straordinario. Il provvedimento amplia la platea degli aspiranti docenti che potranno partecipare a questa selezione straordinaria e conseguire l’abilitazione.

Al concorso, che sarà avviato insieme a quello ordinario, potranno partecipare per i posti di sostegno anche i docenti che stanno svolgendo il corso di specializzazione, oltre a quelli già specializzati. E, dopo 16 anni, viene aperto un nuovo concorso anche per i docenti di religione cattolica.Sarà garantita la continuità didattica, richiesta da studenti e famiglie, con la permanenza per 5 anni nella stessa sede di servizio dei docenti neo-assunti. Per tutto il personale scolastico, inoltre, viene confermata l’esclusione dalla rilevazione biometrica delle presenze, non verranno rilevate, dunque, le impronte digitali. Vengono internalizzati i servizi di pulizia e gli altri servizi ausiliari nelle scuole di ogni ordine e grado. Per i cosiddetti ex LSU, è prevista una proroga di due mesi per consentirne la stabilizzazione. In questo modo sarà possibile organizzarsi per un miglior coordinamento tra la domanda di lavoro e i posti disponibili. Specifiche misure sono previste anche per il personale precario degli Enti pubblici di ricerca. Un riconoscimento particolare sarà dato all’esperienza maturata nei diversi ambiti della ricerca scientifica italiana. Aumenta, anche, da 6 a 9 anni la durata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale.

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