Duemila scuole apriranno i battenti a settembre ma senza il preside. Lo denuncia Marcello Pacifico – presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – secondo il quale “i numeri sono da vera emergenza: 1.296 sono già oggi le scuole senza titolare e affidate in reggenza, altre 764 faranno questa fine il 1*settembre, quando i loro dirigenti scolastici andranno in pensione, a cui si aggiungono i 165 che non hanno ottenuto la proroga del mantenimento in servizio oltre i 65 anni per via del blocco della riforma della PA Madia-Renzi. Ci sono poi 475 scuole considerate sottodimensionate e accorpate ad istituti autonomi. E in arrivo solo 630 assunzioni. Nelle regioni dove non ci sono più candidati la situazione è già criticà’. Spiega Pacifici: “A complicare tutto è stata la decisione, figlia dalla spending review, di non pagare più le indennità di reggenza dei vicari, tornati a fare i docenti o relegati a collaboratori di secondo piano. Ma un preside non può dirigere sette sedi, distanti anche decine di chilometri. Urge una soluzione”.
Ci sono realtà regionali dove la situazione è già al limite. Come sottolineato dalla rivista specializzata “Orizzonte Scuola : “la situazione in Toscana appare critica al punto che la riapertura per settembre potrebbe rischiare di avvenire nel caos più totale. Su 491 istituzioni scolastiche in 104 mancano i dirigenti scolastici”; non va meglio in Piemonte dove l’assenza di capi d’istituto “dovrebbe essere di 94 unità, che arriverebbero a 115 se il ministero dell’Economia non dovesse sbloccare l’assunzione dei 21 presidi ancora presenti nella graduatoria”. In sofferenza pure il Lazio, dove sono vacanti 138 istituti e al massimo ne verranno assunti 86. Rimane complicato anche il quadro della Lombardia, dove i vincitori del concorso sono stati “congelati dal tribunale a seguito dei noti disguidi organizzativi accertati dai tribunali.
L’Anief, a tal proposito, ha da tempo prospettato la necessità di attuare una soluzione politica per uscire dell’impasse derivante dalla pessima gestione dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici, cui parteciparono 33mila candidati: immettere in ruolo, in ogni caso, tutti i vincitori e idonei, ma anche dare la possibilità agli 8mila ricorrenti di partecipare ad un nuovo concorso rinnovando integralmente per loro la procedura.