Nuovo appello di Tajani: l’Europa deve escludere le spese per la difesa dal Patto di Stabilità
L’attenzione ora si sposta alla riunione straordinaria dei capi di Stato e di governo dell’UE, dove queste proposte dovranno essere discusse e, forse, trasformate in azione
Con un discorso che ha risuonato tra le mura del Consiglio Esteri a Bruxelles, il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha esposto senza mezzi termini le strategie italiane per navigare tra le acque agitate della difesa europea. In una conferenza stampa che ha catturato l’attenzione di giornalisti e diplomatici, Tajani ha rivelato di aver avuto un colloquio telefonico con il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, centrato sulla necessità di un “pilastro europeo” nella NATO e sull’aumento della spesa militare, un incremento che l’Amministrazione Trump ha spinto fino a un ambizioso 5% del Pil.
Tajani ha sottolineato con forza l’importanza strategica di un’Unione Europea che si regga sulle proprie gambe in ambito difensivo, affermando che “l’Italia è pronta a sostenere il 2% del Pil per la difesa, ma il 5% è una sfida monumentale”.
Il Ministro ha puntato il dito contro il Patto di Stabilità dell’UE, evidenziando un paradosso: “Non si può chiedere più difesa e poi legarci le mani con i vincoli di bilancio”. La sua proposta? Escludere le spese per la difesa dai calcoli di deficit e debito che regolano il Patto di Stabilità.
Finanziamenti innovativi
Tajani ha lanciato diverse idee per rompere questo impasse, proponendo soluzioni audaci:
- Scomputo della spesa per la difesa dal Patto di Stabilità.
- Emissione di bond per la difesa europei.
- Utilizzo dei fondi residui del NextGenerationEU.
- Un Mes dedicato alla difesa.
Invocando figure storiche come Alcide De Gasperi e Silvio Berlusconi, ha delineato una visione di continuità e impegno italiano per una difesa europea autonoma.
Reazioni e Prospettive
Se da un lato trova eco nel Commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, e in paesi come Spagna e Portogallo, dall’altro le parole di Tajani sembrano in contrasto con quelle del Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, che suggerisce un riequilibrio interno delle spese nazionali.
In sostanza, Tajani ha sottolineato l’importanza dell’Italia nelle missioni di pace globali, affermando: “Un impegno europeo più forte ci permetterà di brillare ancora di più”. L’attenzione ora si sposta alla riunione straordinaria dei capi di Stato e di governo dell’UE, dove queste proposte dovranno essere discusse e, forse, trasformate in azione. La questione è chiara: l’Europa deve decidere se voler davvero essere un pilastro autonomo nella sicurezza globale, o rimanere in equilibrio precario tra difesa e stabilità economica.