Un nuovo farmaco capace di contrastare l’eccessiva sonnolenza diurna causata dalle apnee ostruttive del sonno. Da poco disponibile in Italia, la molecola pitolisant, è indicata per migliorare lo stato di veglia e ridurre l’eccessiva sonnolenza diurna in pazienti adulti. Problema che spesso affligge chi soffre di Apnee Ostruttive del Sonno. È frequentemente associata ad affaticamento, difficoltà di attenzione e concentrazione, irritabilità. Sintomi che hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti che ne soffrono. Giuseppe Insalaco, Pneumologo e Primo Ricercatore presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale del CNR di Palermo: “In Italia si può stimare che almeno 7 milioni di persone siano affette da Apnee Ostruttive del Sonno, e di queste circa 4 milioni presentano un quadro grave, conclamato. Ogni medico di medicina generale ha circa 200 pazaienti su 1500 con questa malattia, 100 dei quali con patologia grave asintomatica. Numeri estremamente rilevanti di cui dobbiamo prendere grande coscienza”.
Le apnee si verificano perché durante il sonno le pareti delle vie aeree superiori si chiudono con frequenza variabile. Gli episodi determinano micro-risvegli che il più delle volte hanno una durata compresa tra i 10 e i 30 secondi ma possono superare anche il minuto. Di solito non sono percepiti dal paziente e portano alla frammentazione del sonno, che perde così il suo effetto ristoratore. Il sintomo che spinge i pazienti a rivolgersi ad un clinico è il russamento, ma molti di essi lamentano anche una eccessiva sonnolenza durante il giorno. La patologia viene affrontata con diverse terapie primarie che vanno dal ventilatore medico CPAP, alla terapia posizionale, a dispositivi di avanzamento mandibolare fino agli o interventi chirurgici. Ma spesso la stanchezza e la sonnolenza durante il giorno rimangono.
Luigi Ferini Strambi, Professore Ordinario di Neurologia e Direttore del Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano: “Rimane quella quota di pazienti che continua a soffrire della sonnolenza diurna residua, che non è un problema irrilevante, perché va a complicare anche le prognosi del paziente: molte complicanze legate dalla sindrome da apnee sono più accentuate se persiste questa sonnolenza diurna: il problema dell’ipertensione arteriosa, ad esempio, ma anche complicanze a livello cognitivo, perché il problema delle apnee può comportare anche un deficit cognitivo”. Ma chiarisce: “Il farmaco non cura le apnee, è in grado però di curare un sintomo fondamentale come la sonnolenza, tutti quelli che sono gli altri aspetti legati alle complicanze non vengono risolti con l’utilizzo del farmaco.
Luca Roberti, Presidente dell’Associazione Apnoici Italiani APS: “La disponibilità di una nuova terapia è un’ottima notizia per noi, oltretutto i pazienti non sempre riescono a tollerare le terapie primarie, un trattamento che possa ovviare al problema dell’eccessiva sonnolenza è uno strumento importante per i medici, siano essi pneumologi o neurologi. E non dobbiamo dimenticare il rischio di incidenti stradali da colpo di sonno, anche e specialmente nei guidatori professionisti. Siamo contenti ci sia un’arma in più per tutelare la sicurezza nel lavoro e sulla strada”.