Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si sta avvicinando al raggiungimento dell’obiettivo di chiudere il campo di prigionia di Guantanamo, sull’isola di Cuba, una delle prime promesse fatte appena arrivato alla Casa Bianca. Il New York Times sottolinea l’accelerazione impressa dall’amministrazione, dopo un periodo di ritardi e impossibilità ad agire, viste le restrizioni imposte dal Congresso. Al momento, 127 persone restano rinchiuse nel centro di detenzione, dove nel 2003 si trovavano 680 presunti terroristi; un numero che diminuirà ancora, visto che il Pentagono è pronto a rilasciare altri due gruppi di prigionieri nelle prossime due settimane.
I dissapori nati sulla questione sono stati tra i motivi che hanno portato alle dimissioni di Hagel. Non è chiaro quale sia la posizione in merito di Carter, ha scritto il Times, ma pare certo che abbia intenzione di assecondare il desiderio di Obama di chiudere la prigione, aperta nel 2002 per accogliere le persone sospettate di legami con i gruppi terroristici, dopo gli attentati dell’11 Settembre. “Se il presidente non avrà successo nel compiere passi sostanziali, ora, verso la chiusura di Guantanamo”, il suo fallimento “avrà un impatto molto duro sulla sua eredità” politica, ha detto J. Wells Dixon, avvocato del Center for Constitutional Rights, che ha difeso i prigionieri del carcere.