“Grazie da una ragazzina normale che tu hai fatto in modo che crescesse con il coraggio di essere diversa da tutto, nel bene e nel male. Sei ovunque”. E’ il saluto che Ambra ha riservato al suo maestro, Gianni Boncompagni, mostro sacro della televisione italiana, scomparso domenica all’età di 84 anni. Arrivò in Rai negli anni Sessanta e iniziò a lavorare in tandem con Renzo Arbore, contribuendo alla diffusione, prima in radio e poi in tv, dei programmi dove la musica si sposava all’intrattenimento.
Aretino, classe 1932, per la tv pubblica, così per le reti Fininvest, ha firmato negli anni alcuni programmi di straordinario successo: da “Discoring” a Pronto Raffaella (con la Carrà), passando per “Pronto? Chi gioca” (con Enrica Bonaccorti) e “Bulli e pupe” fino ad arrivare a “Carràmba che fortuna”. Tra i suoi programmi più celebri: “Bandiera gialla”, “Alto gradimento”, “Domenica in” e “Non è la Rai”, programma contenitore pomeridiano per teen-agers condotto da Ambra Angiolini, che contribuirà a lanciare alcune star del cinema e dello spettacolo nostrano: oltre alla stessa Ambra, anche Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore, Nicole Grimaudo, Miriana Trevisan, Laura Freddi, Lucia Ocone, Antonella Elia. Papà della tv leggera, intelligente e imprevedibile, Boncompagni firma hit musicali come “Ragazzo triste” di Patty Pravo e “Il mondo”, successo mondiale lanciato nel 1965 da Jimmy Fontana, nonché tutte le hit di Raffaella Carrà, da “Tuca tuca” a “Tanti auguri” a “A far l`amore comincia tu”. La notizia della morte, avvenuta a Roma, è stata data dalle figlie. La camera ardente per Gianni Boncompagni sarà allestita oggi a Roma, alle 12, nella storica sede Rai di via Asiago 10.