La scelta di Gentiloni, verso la conferma di Visco. Renzi: “Non condivido”

La scelta di Gentiloni, verso la conferma di Visco. Renzi: “Non condivido”
26 ottobre 2017

Ore decisive per la nomina del governatore della Banca d’Italia, con Ignazio Visco che va verso la conferma. “Visco è forte ed è in pole position”, viene detto da fonti parlamentari in contatto con il Colle. La lettera di Palazzo Chigi con il nome del designato, secondo fonti di governo, sarà inviata domani al Consiglio superiore di Bankitalia, e domani il consiglio dei ministri delibererà il nome da inviare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui spetta il decreto di nomina. Dopo giorni di polemiche politiche, innescate dalla mozione parlamentare del Pd che chiedeva di aprire una “fase nuova”, il secondo mandato per Visco è ormai dato come l’ipotesi più probabile, anche dalle parti del Nazareno. Considerando anche l’attenzione del Quirinale, che ha più volte sottolineato la necessità di “autonomia e indipendenza” di Palazzo Koch, pur prescindendo dal nome del nuovo governatore. E se in una vicenda istituzionale che ha assunto una forte connotazione politica non si escludono sorprese dell’ultimo minuto, “l’incendio” divampato nei giorni scorsi sembra ormai domato. Ma Matteo Renzi non fa alcun passo indietro su Bankitalia “la sostanza è:  ha funzionato il sistema bancario in questi anni? Per me no – chiosa l’ex premier -. Quindi sarebbe stato più opportuno un cambio. Ora, il presidente del Consiglio è presumibile che confermerà Visco, la scelta di Gentiloni è da rispettare”. Tuttavia, a ‘Porta a Porta’ sottolinea: “Se cerco qualcuno che dice che il management di Bankitalia è stato all’altezza, non si trova. Se il presidente del Consiglio decide di fare una scelta diversa io non lo condivido, ma andiamo avanti lo stesso”.

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A rincarare la dose, sempre in casa Pd, il presidente Matteo Orfini, dicendo che “dobbiamo lavorare per creare una discontinuità affinché non si verifichino più episodi del genere e per ridare credibilità al sistema. La nostra mozione non è stata una forzatura”, la forzatura “non è dirlo ma non tenerne conto”. La decisione di Gentiloni arriva nelle ore in cui il governatore va a Francoforte per partecipare giovedì alla riunione della Bce sull’allentamento del Quantitative easing. Una circostanza che rafforza il nome di Visco, inserito nel quadro dell’indipendenza e dell’autonomia di via Nazionale sollecitato da Mattarella. Sembra invece indebolirsi l’opzione di una “soluzione interna” a Bankitalia, con in lizza il direttore generale Salvatore Rossi e il vicedirettore Fabio Panetta. La decisione finale, in ogni caso, resta condizionata dalle mosse del leader del Pd, Matteo Renzi, che – pur mostrando oggi distacco – potrebbe continuare ad attaccare Visco durante la campagna elettorale. Una strategia di logoramento, accompagnata dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, che potrebbe indebolire il governo proprio nel periodo di avvicinamento alle elezioni.

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