di Enzo Marino
I Cinquestelle non intendono incassare il colpo e alzano il tenore della polemica. “Siamo alle comiche. Il Bomba ha annunciato che querelera’ Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle perche’ hanno osato dire cio’ che e’ sotto gli occhi di tutti, cioe’ che questo e’ un governo asservito alle lobby del petrolio e delle banche, invischiato in conflitti di interessi giganteschi, che fa leggi non per i cittadini, ma per garantire gli affari del compagno dell’ex ministro Guidi o per salvare la banca del padre della Boschi”. I 5 Stelle non mollano. “Il Bomba dovrebbe ricordarsi la storia di Mario Chiesa, il primo arrestato che diede inizio alla lunga serie di arresti di Mani Pulite: fu proprio una sua querela per diffamazione ad incastrarlo e a dare il via a Tangentopoli”, si legge in un post sul blog di Beppe Grillo, a firma ‘M5S Parlamento’. “Trivellopoli invece e’ appena iniziata. E ora #Querelacitutti!”, si legge ancora. “Il Presidente del Consiglio non eletto da nessuno, regista e artefice di tutto cio’, non digerisce – e’ ancora il blog di Grillo – che gli si dica chiaro e tondo che lui e la sua maggioranza sono complici di questo scempio. Vorrebbe tutti zitti e buoni mentre lui porta avanti politiche che fanno gli interessi dei petrolieri e inquinano l’ambiente”. Insomma, per i grillini al premier “non piace che qualcuno dica ‘sapevate tutto e quindi siete complici e collusi di cio’ che avvenuto’. Eppure i fatti di Trivellopoli sono chiarissimi: l’emendamento pro Total e’ stato smascherato per ben due volte dal M5S, prima alla Camera quando provarono a inserirlo nello Sblocca Italia e poi al Senato, quando il governo stesso lo infilo’ dentro la Legge di Stabilita’, blindandolo con il voto di fiducia. Anche in questa occasione Il M5S denuncio’ questo ennesimo colpo di mano in Aula”.